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Vaccino in ritardo, super fragile morto di Covid in Toscana

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67enne aveva fatto un trapianto di cuore ma non aveva avuto il vaccino: morto di Covid per l’inefficienza della macchina toscana

Aveva subito un trapianto di cuore a gennaio 2020, poco prima della pandemia. Era malato oncologico e diabetico. Nonostante ciò la prenotazione per il vaccino non arrivava mai e quando è arrivata, per il 6 aprile, Roberto aveva già contratto il Covid ed è morto.

Una storia triste di rabbia, che racconta le falle della macchina vaccinale in Toscana. Roberto Camuso, pratese di adozione, è morto a 67 anni di Covid nella notte fra il 1° e il 2 maggio: aveva fatto il vaccino, ma in ritardo. Nel frattempo il virus era arrivato in tutta la famiglia.

Il siero inoculato il 6 aprile è arrivato dopo la malattia contratta da tutta la famiglia. Fra i tre figli conviventi anche una ragazza disabile di 36 anni, come ha sottolineato a Tv Prato a la moglie di Roberto, Daniela Luchetti.

“Abbiamo provato in tutti i modi a fare il vaccino a mio marito – ha detto la signora Luchetti – ma la risposta era sempre che le prenotazioni andavano in base al portale”. A Padova, dove Roberto aveva subito l’intervento, “chi ha subito dei trapianti è stato vaccinato a febbraio”, ha raccontato ancora.

Morto di Covid prima di fare il vaccino: un caso che dimostra ancora una volta l’imbarazzo nella gestione toscana. “Furbetti”, clamorosi ritardi sugli anziani e anche l’abbandono dei super fragili. Molti di essi aspettano ancora un appuntamento per il vaccino. E nel frattempo succede ciò che è accaduto a Roberto, morto di Covid.

Super fragile senza vaccino morto di Covid

La moglie di Roberto è adesso ancora positiva. “Appena potrò uscire di casa mi presenterò davanti al Tribunale dei diritti del malato. Invito le persone che hanno subito delle ingiustizie come questa a unirsi in questa lotta”, spiega nelle dichiarazioni rilasciate a La Repubblica.

Sul caso il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione alla giunta.