Parole indegne da Gozzini, docente di Siena ex assessore a Firenze della giunta Pd. Professore sia cacciato per gli insulti a Meloni
“Vacca” e “scrofa”. Siamo increduli che nel 2021 ci si possa esprimere ancora così pubblicamente. Ancora di più che a farlo sia un professore, Giovanni Gozzini, che intervenendo all’emittente Controradio insulta e denigra in radio pesantemente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Il prof ha pronunciato le parole nel corso della trasmissione “Bene bene male male” del 19 febbraio dell’emittente fiorentina e condotta dal direttore Raffaele Palumbo. E si tratta solo di alcuni degli insulti proferiti da questo professore che insulta Giorgia Meloni. La quale viene fatta oggetto di epiteti gravissimi, ma forse ancor più grave conditi da considerazioni più simili ad un regime stalinista che ad una democrazia. Ancora una volta la leader di Fratelli d’Italia viene pesantemente insultata per le sue idee ed insultata sul piano personale. Ecco qui il video che racconta l’accaduto.
Larga parte del mondo politico ha reagito condannando il gesto del professore dell’università che insulta Meloni. Giorgia Meloni ha anche ricevuto una chiamata di solidarietà dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma ancora una certa sinistra gongola per quello che è successo.
Come al solito gli intellettuali di sinistra predicano bene e razzolano male, dimostrandosi buoni a cavalcare le battaglie in difesa delle donne solo a corrente alternata. Chiediamo che l’Università di Siena cacci il prof Gozzini, peraltro non nuovo a un linguaggio simile, per gli insulti a Meloni. Si tratta di un fatto grave: un personaggio del genere non può insegnare a Scienze politiche.
E ancora volta in Toscana si usano i media per seminare odio: ci auguriamo che l’emittente voglia scusarsi con la diretta interessata. Gli altri interlocutori in trasmissione sono sembrati condividere, ridacchiando e rafforzandole, le parole del prof. Al professor Gozzini, come a qualsiasi interlocutore, non può essere consentito di intervenire ancora in radio insultando gratuitamente chicchessia.
