Forzatura in Consiglio regionale: cambiano in corsa le regole per le elezioni in Toscana. Il solito metodo totalitario e arrogante, i cittadini li puniranno
In Toscana Giani come l’arbitro Moreno che buttò fuori l’Italia ai Mondiali in Corea. Il Pd cambia le regole per le elezioni a tre mesi dal voto, fregandosene delle proteste delle opposizioni.
Al governo non sono stati capaci di far arrivare la cassa integrazione e di aiutare imprese e professionisti nell’emergenza coronavirus. Eppure, come si vede, quando si parla di conservare le poltrone le cose le fanno velocemente.
Hanno ingrandito sulla scheda il nome del candidato governatore sulla scheda per le elezioni in Toscana: regole fatta ad hoc per evitare che Giani sia seppellito dalla selva di partitini e cespugli che sostengono la sua colorita coalizione.
Un fatto vergognoso perché a votare le nuove regole è stato lo stesso Consiglio regionale della Toscana che Giani presiede, scaduto e che oggi non sarebbe in carica se non ci fosse stata l’emergenza coronavirus con regolari elezioni.
Una forzatura toscana che tra l’altro tradisce un accordo sottoscritto fra tutti i partiti a Roma. Dopo il rinvio delle elezioni e la difficoltà di presentare le liste in agosto per il voto a fine estate/inizio autunno, si era deciso di prevedere la possibilità di modificare le regole elettorali solo per ridurre il numero di firme. Un modo per garantire a tutti le stesse opportunità.
In Consiglio regionale Giani cambia le regole per se stesso
“All’opposizione è stato negato il parere di legittimità sulla modifica della scheda”, ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Marcheschi.
Marcheschi ha definito “gravi e colpevoli le mancanze del presidente Giani che si è macchiato di aver abdicato ai suoi doveri di Garante di tutte le forze del Consiglio”.
Per Marcheschi il cambio delle regole per le elezioni in Toscana è “una forzatura anche in termini giuridici, ma soprattutto una furbata che mette in luce la debolezza del Pd e di Giani che, pur di vincere, sono disponibili anche a cambiare in modo truffaldino le regole del gioco”.
“La modifica della scheda elettorale a 90 giorni dalle elezioni, così come voluta dal Pd, – ha aggiunto – è stata un’operazione subdola e scorretta approfittando dell’emergenza Covid e della complicità del Presidente del Consiglio Giani”.
In Toscana il solito metodo arrogante di un Partito democratico solo nel nome. Modificare le regole per le elezioni a così poco tempo dal voto è già di per sé una forzatura: farlo sfruttando la proroga per una pandemia di un Consiglio regionale in prorogatio è indegno.
Si tratta di un fatto gravissimo – conclude Donzelli – prima chiedono alle opposizioni di collaborare, poi le calpestano come si fa nei peggiori regimi totalitari. Ci penseranno i cittadini a punire questa tracotante arroganza.