Botte a Vicofaro: sanitari e forze dell’ordine impegnati con gli immigrati di Don Biancalani in piena emergenza coronavirus. Residenti esasperati
Ennesima rissa tra immigrati del centro di accoglienza di Don Biancalani a Vicofaro. I fatti ignobili sono accaduti ieri pomeriggio e sono documentati da un video che parla da solo.
Eccolo quello che ci hanno presentato come “modello di accoglienza”. Gli immigrati ospitati dal “prete buono” Don Biancalani ( a cui la Regione Toscana ha recentemente dato altri soldi) creano nuovo disordine pubblico. Per di più in un momento così delicato.
Si fanno beffa di qualsiasi norma anti-coronavirus. Niente distanza di sicurezza, pochissime mascherine. Per gli immigrati di Don Biancalani, quello che cantava “Bella Ciao” in chiesa, le regole non valgono. E botte, contatti fisici. Minacce anche ad alcuni passanti.
Una vera e propria bomba sociale che diventa ora anche una bomba sanitaria. Con sanitari, impegnati in questi giorni su servizi molto più importanti per garantire la vita alle persone, chiamati invece ad occuparsi di questi casi di violenza fra immigrati. E le forze dell’ordine costrette a intervenire alla parrocchia di Don Biancalani in condizioni di pericolo sanitario.
Il litigio sarebbe avvenuto fra due giovani: entrambi si sono feriti con la sbarra di un letto e sono stati accompagnati in ospedale: uno dei due (con 8 giorni di prognosi) è stato già dimesso. L’altro è stato ricoverato nel reparto Covid-19 (avrebbe anche avuto qualche leggera lesione), poi a quanto pare risultato negativo ai test.
Quando i due sono usciti all’aperto, perdevano abbondantemente sangue. E questo ha creato una comprensibile agitazione fra i residenti della zona, che si sono preoccupati della situazione.
L’agitazione è cresciuta quando qualcuno ha filmato la scena, scatenando le proteste degli immigrati ospitati da Don Biancalani.
Per stessa ammissione di Don Biancalani nel centro ci sono soggetti con problemi psichici e comportamentali. Il sovraffollamento ha raggiunto livelli intollerabili.
Ci appelliamo al Prefetto ed al Vescovo affinché venga subito smantellato il centro di accoglienza, queste scene non sono più tollerabili.