Sulla salvaguardia delle imprese balneari il governo, con la complicità di regioni come la Toscana, ha sonnecchiato per troppo tempo. Ed ora vorrebbe raccontarci che sta facendo di tutto per aiutare gli imprenditori.
La verità è che il Partito democratico ha abbandonato i proprietari delle concessioni, lasciando migliaia di famiglie che lavorano nel settore in balie di assurde regole europee. La soluzione concreta nell’immediato è una sola ed è contenuta nella proposta di Fratelli d’Italia: sdemanializzare i manufatti senza contravvenire alle regole europee, tutelando così le proprietà delle aziende.
In questo modo sarebbero messe al bando le sole spiagge, mettendo al riparo dal saccheggio dei fabbricati gli imprenditori che ci hanno investito.
Solo in questo modo l’Italia salverebbe le imprese dal pericolo più grande, che sarebbe rappresentato dall’invasione dei grandi gruppi multinazionali. I guadagni più consistenti infatti non si fanno sugli ombrelloni, ma sui servizi di ristorazione e intrattenimento, che rimarrebbero così esclusi dalla liberalizzazione delle concessioni.
Purtroppo i governi Monti, Letta e Renzi sono stati completamente proni all’Europa: sarebbe bastato chiedere le proroghe ottenute da Spagna e Gran Bretagna. Invece, tergiversando, quando arriverà la sentenza della Corte europea sulle concessioni, l’Italia non potrà fare altro che emettere un decreto attuativo per le aste. Ormai le proroghe statali non funzionano più e la sinistra lo sa bene; il governo agisca di conseguenza se davvero ha a cuore le sorti delle 30mila imprese balneari e dei 100mila posti di lavoro che offrono.