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Il Coronavirus non può fermare la democrazia: svecchiamo i riti del Palazzo

In queste ore il Parlamento non è in condizioni di riunirsi, di discutere e di votare.

Ieri ci siamo potuti riunire alla Camera e al Senato ma per una sola votazione perché c’era da approvare una misura di emergenza per i provvedimenti sul coronavirus: ci siamo dovuti pure mettere d’accordo prima su quanti di noi e chi entrare in Aula a votare ma in questo momento le commissioni sono tutte sospese.

Non è mai accaduto nella storia repubblicana. E’ arrivato il momento di cambiare le prassi parlamentari e di prevedere che commissioni e aula sfruttino le nuove tecnologie per salvare la democrazia: a fermarla non sono riusciti mafia e terroristi, figuriamoci se possiamo permettere che ci riesca il virus.

Dobbiamo decidere su come rendere possibile di mandare avanti le istituzioni: moltissime aziende si stanno organizzando con il telelavoro, facciamolo anche noi parlamentari attivando sistemi di discussione e voto a distanza.

Svecchiamo i riti e gli usi del Palazzo: altrimenti, con il Parlamento inutilizzabile, tutta la classe politica, non potendo nemmeno organizzare riunioni e incontri, finisce per stare senza fare niente in un momento di estrema difficoltà per l’Italia.