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Bretella fantasma: Consiglio condanna la gestione, protesta in aula

Oggi in Consiglio ho riversato sui banchi dell’aula 30 milioni di euro in banconote fac-simile da 500 euro, per simboleggiare lo sperpero di denaro pubblico per la bretella fantasma Prato-Signa, opera finanziata nel 2006 dalla Regione Toscana e mai realizzata.

Avevo presentato una mozione per chiedere la condanna della gestione della vicenda e garanzie per il futuro: l’atto è stato approvato all’unanimità.

La vicenda della bretella fantasma Prato-Signa, per cui la Regione stanziò nel 2006 28,9 milioni di euro, è stata gestita malissimo. A dirlo oggi non è più soltanto io, ma tutto il Consiglio regionale. 
Se ogni volta in Italia li costi e i tempi delle opere si moltiplicano, in Toscana sono riusciti persino a non realizzare l’infrastruttura senza che nessuno sia stato chiamato a risponderne: un vero e proprio record. Il governatore Rossi, che dopo la rescissione del contratto del 2011 assicurò che tutto il denaro pubblico sarebbe stato restituito oggi anziché rispondere nel merito è uscito dall’aula durante la discussione della mozione: un gesto indegno e irrispettoso nei confronti dell’assemblea regionale.

Oggi per gli interessi maturati quella spesa vale 32 milioni: 18 sono finiti in fumo a causa di accordi che nei fatti non hanno tutelato l’ente pubblico favorendo i costruttori, gli altri 12 milioni sono stati pagati dalla Regione per avere in mano il progetto ipotizzato da Sit per la Bretella, di cui adesso si potrà usare solo qualche carta per un fantomatico ponte sull’Arno che dovrà collegare Signa a Lastra a Signa e che costerà altri soldi di progettazione e realizzazione. 

La Regione Toscana si è completamente calata le braghe davanti ad un giudice nel lodo arbitrale, accettando un accordo ridicolo: senza nessuna condizione vantaggiosa per il pubblico era doveroso ed elementare scegliere di andare fino in fondo per le vie legali.

Di seguito la mozione presentata in aula: