Siena, Montanari premia la scrittrice che non condanna Hamas

Laurea honoris causa per Suad Amiry. Un mese dopo l’attacco islamista del 7 ottobre riconobbe ai terroristi il merito di aver riportato la Palestina in prima pagina

“Oggi io non condanno Hamas”, i cui miliziani “hanno avuto il grande merito di riportare la causa palestinese al centro dell’attenzione mondiale. A pronunciare queste frasi, un mese dopo il feroce attacco islamista ad Israele del 7 ottobre 2023, fu la scrittrice Suad Amiry. Intellettuale palestinese che si definisce “laica e di sinistra. E proprio lei, alla vigilia dell’anniversario del 7 ottobre, sarà a Siena per essere insignita della laurea honoris causa in scienze linguistiche e comunicazione interculturale. A porle la corona d’alloro sulla testa sarà Tomaso Montanari, rettore dell’Università degli stranieri di Siena.

Da Amiry mai una condanna ad Hamas

La scrittrice ed architetto, Suad Amiry, non è mai riuscita a condannare Hamas. Anzi. Intervistata da Fanpage un mese dopo il tragico 7 ottobre 2023, Amiry riconobbe ai miliziani di Hamas un grande merito: tenere alta l’attenzione mondiale sulla causa palestinese. Con buona pace delle circa 1200 persone che persero la vita sotto il fuoco di Hamas. Nella stessa intervista ammise anche di non condannare i responsabili del massacro. Dopo allora molte altre interviste, e in nessuna si legge una parola di condanna.

Ha sempre sviato le domande. Quando l’intervistatore di Fanpage le chiese se riconosceva il diritto di esistere di Israele lei liquidò la questione affermando: “domanda pro israeliana”. Mentre alla richiesta specifica sulla disponibilità a condannare Hamas rispose: “Facendo questa domanda si prende le parti di Israele contro noi Palestinesi. Hamas ha il diritto di combattere. Che ci piaccio o no. I palestinesi hanno il diritto di lottare. Il modo in cui lo facciamo è affar nostro”.

Montanari attaccò Mieli

Tomaso Montanari, che il 6 ottobre consegnerà la laurea honoris causa a Suad Amiry, accusò anche il giornalista Paolo Mieli di essere un “negazionista”. Il motivo? Si era rifiutato di utilizzare il termine “genocidio. Ma non solo. Quando Massimo Recalcati, su Repubblica, gli pose una domanda sul perché si fossero dimenticati degli ostaggi israeliani, Montanari rispose: “Perché a lui non interessa degli ostaggi palestinesi?” e dandogli dell’intellettuale che rimane all’interno di una “narrazione imposta da uno stato genocida”.

Serve condannare Hamas

La decisione dell’Universita degli stranieri di Siena di conferire la laurea honoris causa a chi non ha preso le distanze del massacro del 7 ottobre, per certi versi arrivando a riconoscere dei meriti ai terroristi lascia sconcertati. Ma non sorpresi, purtroppo, viste le tante prese di posizione del rettore Tomaso Montanari