Piano Periferie: si espande il ‘Modello Caivano’, interventi in altre otto città

Meloni: “Abbiamo messo la faccia su una sfida che altri avevano considerato troppo difficile”

“Esporteremo il ‘modello Caivano‘ ovunque sarà necessario”. Lo avevamo promesso, e adesso lo stiamo facendo. In poco tempo, siamo riusciti a trasformare Caivano dalla più grande piazza di spaccio d’Europa a modello per tutte le periferie italiane. E adesso lo stiamo esportando nel resto d’Italia con il nuovo ‘Piano Periferie’.

Modello Caivano in altre otto periferie d’Italia

Saranno ben otto le città italiane interessate dal nuovo Piano Periferie. Uno stanziamento da 180 milioni di euro. Gli interventi saranno mirati sulla base delle necessità, dei disagi e delle peculiarità di ogni periferia. A Rozzano verrà realizzata una palestra di boxe per i giovani e per i ragazzi con disabilità. Al Quarticciolo di Roma, invece, verranno creati degli asili nido e dei nuovi impianti sportivi.

A Napoli i primi interventi sono già in iniziati: stiamo riqualificando Scampia e Secondigliano. A Orta Nova gli investimenti saranno destinati alla riqualificazione della tenenza dei Carabinieri. In Sicilia, invece, saranno due le città interessate dal Piano: Catania e Palermo, in cui verranno riqualificati rispettivamente via Playa e la chiesa di San Paolo Apostolo, simbolo dell’abbandono della città.

Basta campi rom

Grazie al Piano Periferie diremo addio ai campi rom. Il governo Meloni non tollera queste zone franche. Per questo i campi rom saranno riqualificati. Al loro posto sorgeranno nuove strutture che faranno rinascere quelle zone ormai degradate. Al posto del campo rom di Cupa Perillo, ad esempio, nascerà un nuovo campo da rugby che verrà gestito dalle Fiamme Oro.

Non solo, verrà anche eliminata la storica tendopoli che sorgeva a Rosarno ed a San Ferdinando. Al loro posto verranno costruite delle abitazioni per tutti i lavoratori agricoli della zona.

Meloni: “Noi ci abbiamo messo la faccia, altri consideravano la sfida troppo difficile”

“A Caivano abbiamo dimostrato che le cose possono cambiare. È un modello che vogliamo estendere a tutte quelle realtà dove lo Stato è stato meno presente o, peggio, ha scelto di fare un passo indietro. Noi abbiamo messo la faccia su una sfida che altri avevano considerato troppo difficile; lo abbiamo fatto con uno straordinario lavoro di squadra e giorno dopo giorno abbiamo messo uno sopra l’altro i mattoni per ricostruire Caivano.

Abbiamo voluto il decreto Caivano-bis e previsto di applicare questa modalità di intervento ad altre otto realtà. Abbiamo individuato le risorse, 180 milioni di euro dai Fondi di Sviluppo e di Coesione, e costruito un meccanismo per individuare, insieme, le iniziative da portare avanti”, ha dichiarato il Presidente Giorgia Meloni.