Calci, pugni e cocci di vetro scagliati contro un bambino solo perché ebreo: un intollerabile episodio antisemita di inaudita violenza che deve trovare una condanna unanime
Stava camminando insieme alla mamma in via Nazionale, a Roma. Ha otto anni ed indossava la kippah. “Togliti quella kippah”. Poi calci, pugni in testa e cocci di vetro. Il delinquente che lo ha aggredito è un immigrato egiziano. Per fortuna, è già stato arrestato dalla Digos ed assicurato alla giustizia.
“Togliti quella kippah”. Poi calci, pugni in testa e cocci di vetro
Appena lo ha visto ha iniziato a urlargli contro: “Togliti quella kippah”. La kippah è il copricapo utilizzato dagli ebrei nei luoghi di culto. Il bambino che la indossava ha soli otto anni, ma al delinquente – un trentenne immigrato egiziano – non importa. Si scaglia contro di lui e inizia a prenderlo a calci, poi pugni in testa a cui seguono lanci di cocci di vetro.
Subito in manette l’immigrato egiziano
Grazie alle telecamere di videosorveglianza ed all’identikit fornito dai testimoni, le Forze dell’Ordine sono riuscite a rintracciare immediatamente l’egiziano. L’uomo è stato così arrestato dai poliziotti della Digos e dagli agenti dei commissariato di Trevi Campo Marzio e Trastevere. L’accusa è quella di “tentata deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, utilizzando oggetti atti a offendere”.
Aggredito perché indossava la Kippah
L’ennesimo episodio di antisemitismo. L’ennesimo intollerabile episodio di violenza inaudita che deve essere condannato da tutti, senza se e senza ma. Siamo vicini al bambino aggredito da quel delinquente. Un plauso alle Forze dell’Ordine che in breve tempo hanno arrestato l’aggressore assicurandolo alla giustizia.