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Solo donne musulmane: nel Comune di Figline e Incisa Valdarno blindata la piscina comunale

Altro che integrazione, costringere solo donne musulmane a frequentare corsi di nuoto solo tra di loro è una vera e propria forma di ghettizzazione

La piscina comunale di Figline e Incisa Valdarno, in provincia di Firenze, decide di organizzare un corso di nuovo accessibile solo a donne musulmane. Quando avranno lezione, nessun altro potrà entrare nell’impianto natatorio. Insomma, mentre le donne musulmane saranno blindate in piscina, a tutti gli altri sarà severamente vietato di mettere piede nella struttura. Un corto circuito al quale poteva arrivare solo la sinistra che a parole dice di essere inclusiva, ma che – in realtà – crea queste forme intollerabili di ghettizzazione.

La piscina blindata per sole donne musulmane

L’associazione di promozione sportiva che ha in gestione la piscina comunale di Figline e Incisa Valdarno decide di blindare la piscina organizzando corsi per sole donne musulmane. Chiunque altro, in quei momenti, non potrà entrare. Altro che integrazione, questa è indubbiamente una vera e propria ghettizzazione.

Una scelta difesa a spada tratta dal Sindaco del Pd di Figline e Incisa Valdarno che parla di “diritti, inclusione e integrazione”. Ma, esattamente, con chi dovrebbero socializzare o integrarsi le donne musulmane costrette a frequentare corsi solo tra di loro? Sono sempre le solite frasi fatte e le solite parole slogan utilizzate dalla sinistra che quando parla di diritti vorrebbe guardarci dall’alto verso il basso, ma che poi – nella realtà – non garantisce e, anzi, come in questo caso discrimina e ghettizza.

Michelotti e Venturi: “Antitesi dell’integrazione”

“L’esatta antitesi dell’integrazione e dell’inclusività è la scelta di blindare, in una piscina, un gruppo di donne musulmane, per garantirgli lezioni di nuoto riservate. L’associazione di promozione sportiva che ha in gestione la piscina comunale di Figline Valdarno che ritiene di promuovere con una simile modalità equità e parità, scambia evidentemente per un diritto una forma di ghettizzazione, andando nella direzione esattamente opposta ad una equilibrata e sana convivenza nel nostro paese di ogni persona, qualsiasi sia il credo.

Si tratta, peraltro, di una piscina comunale, di fatto quindi in essere grazie a denari pubblici; dettaglio quest’ultimo che, per quali possano essere i valori ispiratori dell’associazione sportiva che ha ipotizzato questo corso ‘speciale’, dovrebbe essere rispettato imponendo un simile progetto”. Lo scrivono, in una nota, il deputato e vicecoordinatore regionale toscano di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti e il coordinatore comunale e capogruppo del partito di Figline e Incisa Valdarno Enrico Venturi.