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Grazie al Piano Mattei bloccati 30mila migranti

L’accordo con Tunisi sta già conseguendo dei risultati concreti: solo nello scorso fine settimana, la Garde Nationale tunisina ha fermato 59 viaggi della speranza e intercettato più di 1.800 migranti

Con oltre 30mila partenze bloccate nei primi 5 mesi del 2024, gli accordi sottoscritti dal governo Meloni per contrastare l’immigrazione clandestina cominciano a dare i primi, confortanti, risultati. Un passo avanti nella lotta contro i trafficanti di esseri umani che ci vedrà sempre in prima fila. Continueremo a lavorare in questa direzione per ottenere risultati sempre migliori.

I dati incoraggianti dalla Tunisia

La Tunisia ha reso pubblici i dati sulle migrazioni dopo l’accordo siglato con Italia ed Unione Europea, tanto criticato dalla sinistra, ma che – in realtà – sta già conseguendo dei risultati concreti. Solo nello scorso fine settimana, la Garde Nationale tunisina ha fermato 59 viaggi della speranza, stoppando i tentativi di attraversare il Mediterraneo e intercettando più di 1.800 migranti, tra cui 18 tunisini. Inoltre, le autorità di Tunisi hanno fermato 24 sospettati d’essere organizzatori e mediatori del traffico di esseri umani Africa e Europa.

Volgendo lo sguardo ad un periodo più lungo, da gennaio a maggio 2024, i dati delle Autorità della Tunisia evidenziano che hanno sventato 1.041 operazioni di immigrazione irregolare e soccorso in mare più di 30mila persone (esattamente 30.281). Più di 200 persone al giorno, dato che fa registrare quasi il 30% in più rispetto ai primi cinque mesi del 2023, quando gli interventi in mare delle autorità tunisine avevano fermato 21.652 migranti che tentavano di attraversare il Mar Mediterraneo partendo dalle coste tunisine.

Meloni: “Concretezza tratto distintivo del Piano Mattei”

“La concretezza è il tratto distintivo del Piano Mattei, che abbiamo articolato su sei direttrici di intervento, che sono istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture, e che sta trovando la sua prima realizzazione con diversi progetti pilota che partono da nove Nazioni: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Tunisia.

Abbiamo portato questo approccio, questo stesso livello di concretezza, anche in ambito G7. Come sapete l’Italia quest’anno ha la responsabilità di guidare il forum. Al Vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, alcuni strumenti finanziari molto innovativi per sviluppare strategie di co-investimento in Africa e abbiamo avviato sinergie strutturate e attività di raccordo tra il Piano Mattei e le iniziative che già esistono, particolarmente sul tema degli investimenti in infrastrutture, e che sono previste dai nostri partner”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

L’Africa deve essere messa nelle condizioni di sfruttare quanto possiede

“È un grande progetto, una grande iniziativa; chiaramente, per troppo tempo l’Africa è stata una terra – diciamo così – incompresa, sfruttata, spesso guardata dall’alto in basso.

L’Africa è, invece, dal nostro punto di vista, un Continente che può sorprendere, se messo nelle condizioni di sfruttare quanto di straordinario possiede e di competere ad armi pari. A noi spetta il compito di collaborare con le Nazioni africane, e di costruire insieme a loro, ai loro sistemi economici e produttivi, sempre più dinamici e intraprendenti, nuove occasioni di sviluppo condiviso.

Una cooperazione da pari a pari che deve portare un bilancio positivo per tutti, per crescere insieme, senza approcci caritatevoli o paternalistici. E noi intendiamo farlo non con i proclami, ma con i fatti, trasformando in infrastrutture, progetti concreti, posti di lavoro i nostri propositi”.