Reddito di cittadinanza: una legge pensata male e scritta peggio della quale hanno beneficiato trafficanti di droga, boss mafiosi, condannati per mafia e terroristi islamici
Fratelli d’Italia lo sostiene da sempre: la povertà non si sconfigge con l’assistenzialismo. E lo abbiamo anche dimostrato: grazie al lavoro del governo Meloni, che si sta impegnando per creare le condizioni affinché si creino posti di lavoro, la tendenza sta cambiando e la povertà sta diminuendo (lo certificano anche i dati dell’Istat, clicca qui per vederli). C’è chi pensa che sia giusto mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo, e c’è invece chi considera sbagliato equiparare chi ha realmente bisogno dell’aiuto dello Stato e chi avrebbe bisogno di una occupazione.
Legge pensata male e scritta peggio: ecco tutti coloro i quali ne hanno beneficiato
Il reddito di cittadinanza, tanto voluto da Conte e 5stelle, è stata una legge pensata male e scritta peggio. Per fortuna il governo Meloni è intervenuto cambiando decisamente la rotta: più che fare assistenzialismo, ci siamo occupati di creare le condizioni affinché potessero essere creati nuovi posti di lavoro. E i risultati, adesso, si vedono.
Della legge sul reddito di cittadinanza ne hanno approfittato in molti. Questa è la riprova di quanto fallimentare sia stato questo strumento, nato per contrastare la povertà e finito troppe volte per beneficiare delinquenti. Come nel caso del reddito percepito dai trafficanti di droga (clicca qui per approfondire), così come i pusher che spacciavano davanti alle scuole (clicca qui per leggere), oppure nel caso del boss della ‘ndrangheta (clicca qui per vedere quanto ha percepito), ai condannati per mafia o ai terroristi islamici. Uno schiaffo a chi ha realmente necessità di aiuto e una provocazione allo Stato.
Tantissimi carcerati percettori del reddito di cittadinanza
“Grazie al comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, per aver risposto a una mia domanda in commissione Finanze sul reddito di cittadinanza. Gli ho chiesto come mai tra controllato e accertato si raggiungono percentuali altissime, vicine al 90%. Il dato è così alto, ha risposto il generale, perché frutto di analisi mirate, analizzando le fasce e le tipologie più a rischio.
In Sardegna, ad esempio, Regione con più penitenziari che nel resto d’Italia, è stata fatta un’indagine a tappeto su quanti carcerati fossero anche percettori del reddito: ne sono stati trovati tantissimi. Detenuti, congiunti, parenti. E questa è una cosa vietata esplicitamente dalla norma. Qualcuno ha sbagliato nell’erogarlo”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Filippo Melchiorre, vicepresidente della commissione Finanze di Palazzo Madama.