La Regione Toscana insiste a discriminare la famiglia tradizionale e gli eterosessuali. Anche nel documento di programmazione la Regione Toscana rivendica la ‘lotta agli stereotipi di genere’ nelle scuole. Nel concreto si distribuiscono librettini deliranti in cui si ridicolizzano uomini e donne eterossessuali e si discrimina la famiglia. Ho chiesto di fermare la distribuzione di questi opuscoli dal titolo: “Non sono l’unica lesbica al mondo”.
In questo opuscolo si dice alle ragazze adolescenti che se si annoiano alle feste, se stanno bene con le amiche, sono sportive o hanno una amica con cui si confidano molto ‘forse vale la pena di chiederti se per caso sei lesbica’. Ma quale ragazza al mondo non si è mai annoiata a una festa? E’ follia!
Come se non bastasse si elencano i vantaggi dell’essere lesbica. Tipo: ‘Invece di lavare i calzini di tuo marito potrai impiegare tempo per te stessa’ e poi proverai un senso di liberazione ‘ dall’obbligo di vestirci e truccarci come le nostre amiche quando non ne abbiamo mai avuto alcuna voglia, liberazione da un futuro (fidanzamento, matrimonio, figlie/i) che la società e la famiglia prescrivono per tutte le ragazze.’ e ancora ‘essere lesbiche ti offre la grande possibilità di prendere in mano la tua vita e progettarla in piena autonomia’.
Questi libretti sono un insulto alle donne che mettono su famiglia e così svolgono un ruolo fondamentale per la nostra società. Se questa è la lotta agli stereotipi di genere, siamo ferocemente contrari. Questa discriminazione sessista è fuorviante e pericolosa. E’ da criminali distribuire certi libretti nelle scuole.