In manette Rosalia Messina Denaro: lo Stato non arretra di un metro nella lotta alla mafia.
Altro che consegna concordata o patto segreto con la mafia; altro che dietrologie e complottismi. L’arresto di Matteo Messina Denaro è stato il culmine di un’operazione di lotta senza quartiere alla criminalità organizzata che sta proseguendo senza sosta. A provarlo, casomai ce ne fosse stato bisogno, l’arresto della sorella del boss, Rosalia Messina Denaro, effettuato dai carabinieri del Ros a un mese e mezzo da quello del fratello. Catturata e condotta in carcere non per il suo rapporto di parentela, ma per quel che ha fatto negli anni di latitanza del boss. A carico della donna non solo aver gestito la “cassa” della famiglia ma anche aver aiutato il fratello a sottrarsi alla cattura. E ancora, tra i motivi che hanno portato alla cattura aver ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra Messina Denaro e i suoi uomini. Nel corso della perquisizione della casa della donna (dove campeggia un ritratto del boss con la corona in testa e i tipici occhiali) i carabinieri hanno rinvenuto numerosi pizzini che provano lo stretto rapporto di collaborazione criminale tra i fratelli. Rapporto finalmente interrotto, grazie allo straordinario lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine, a cui va il mio ringraziamento. Con l’arresto della sorella del boss Matteo Messina Denaro lo Stato assesta un altro duro colpo alla mafia (qui alcuni dei risultati ottenuti dal Governo Meloni). Stato che non solo non arretra di un metro, ma al contrario prosegue senza tregua a lavorare per sconfiggere la mafia e le altre organizzazioni criminali.
