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Immigrati: per il rimpatrio poliziotti costretti ad anticipare i soldi

Prato: immigrati violano quarantena

I soldi per rimpatriare gli immigrati espulsi dall’Italia? Li devono anticipare i poliziotti. E’ una storia assurda quella che arriva da Livorno. A raccontarla è il sindacato di polizia Siulp, che ha denunciato il fatto.

“Per la sicurezza dei cittadini livornesi o pagano i poliziotti o gli stranieri irregolari rintracciati restano liberi di circolare sul territorio“, ha raccontato Angela Bona, segretario generale provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp).

In un caso, ha raccontato, “il clandestino è stato accompagnato al Cie di Trapani con volo di linea pagato dal ministero, ma i due agenti hanno dovuto anticipare le spese e il sostentamento dello straniero” e solo “al rientro hanno avuto il rimborso”.

Ancora più clamoroso e grottesco quello che è avvenuto durante l’identificazione di un clandestino in piazza Garibaldi, una delle zone più critiche di Livorno.

“Abbiamo avvertito l’ufficio immigrazione che ha dato disposizioni affinché l’uomo venisse accompagnato in un centro di identificazione. – ha raccontato il segretario del sindacato – I poliziotti hanno chiesto l’indennità di missione ma, di fronte alla risposta negativa, questa volta si sono rifiutati di anticipare i soldi”.

“Così il cittadino irregolare – ha spiegato Bona – invece di essere allontanato da Livorno è stato rilasciato libero di circolare sul territorio e invitato a ripresentarsi nei giorni successivi in questura”.

“In molti casi – ha proseguito la sindacalista – si tratta di persone che commettono reati dettati dalla disperazione. Figuriamoci se si ripresentano in questura. Scappano in altre città sperando di non essere presi”.