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Venezia censura il film contro la ‘Ndrangheta: “Riammettetelo!”

“Sono estremamente dispiaciuto di dovervi informare che non è stato possibile trovargli una collocazione all’interno del nostro programma a causa dell’ingente numero di film ricevuti”.

E’ il messaggio contenuto nella lettera inviata dal direttore della Mostra del Cinema di Venezia (che si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre 2019) Alberto Barbera alla Index Production di Ambrogio Crespi, che ha prodotto il film “Terra mia, non è un Paese per santi”, che racconta la reazione della comunità di San Luca (paese in provincia di Reggio Calabria) contro la ‘Ndrangheta, dove si è riusciti finalmente ad eleggere una amministrazione comunale.

L’autore del film, Klaus Davi, che è anche consigliere comunale del comune di San Luca, ha così lanciato un appello al direttore della Mostra. A riportarlo è Il Secolo d’Italia.

“Chiedo al direttore Barbera, uomo saggio e attento alle istanze degli svantaggiati, di rivedere il film e di consentirci di concorrere o di trovare uno spazio dedicato per portare questa opera di cultura contro la criminalità organizzata all’attenzione di tutti“, ha detto Davi.

“La motivazione lascia una porta aperta, a mio avviso, e mi auguro che ci possa essere un ripensamento. Sono pronto anche ad incontrarlo quando lo riterrà opportuno”, ha aggiunto.

Ci uniamo all’appello di Davi perché Venezia non censuri una pellicola dalla valenza così grande e faccia sì che possa trovare spazio nella prestigiosa manifestazione.