Cerca
Close this search box.
Cerca
Close this search box.

Bancarotta e false fatture per evadere: un altro processo per i genitori di Renzi (già arrestati)

La Procura di Firenze ha chiesto un nuovo processo per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi: si terrà il prossimo 9 giugno.

A riportare la notizia è Il Fatto Quotidiano. La vicenda è quella del fallimento delle cooperative Delivery Service Italia, la Europe Service e la Marmodiv, inchiesta nell’ambito della quale Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano già stati arrestati un anno fa.

Le ipotesi di reato sono bancarotta fraudolenta, per il crack di tre cooperative a loro riconducibili, e di emissione di fatture false. Il procuratore aggiunto Luca Turco ha depositato nei confronti dei genitori dell’ex premier e di altre 17 persone, la richiesta di rinvio a giudizio.

Per la Marmodiv i coniugi Renzi, con altre sei persone, sono accusati anche di aver emesso alcune fatture “per operazioni… in parte inesistenti” “al fine di consentire alla Eventi 6 l’evasione delle imposte sui redditi“. La Eventi 6 (di cui erano socie la mamma e le sorelle di Renzi, estranee all’indagine della Procura fiorentina), si occupava della distribuzione di volantini e giornali.

Proprio la Eventi 6 è la superstite del fallimento della Chil, la società che assunse come dirigente Matteo Renzi quando fu eletto a Presidente della Provincia di Firenze. E proprio grazie alla Eventi 6 Matteo Renzi ha potuto beneficiare del Tfr pagato con i soldi dei contribuenti, grazie all’incarico istituzionale.

Lo scorso 7 ottobre il Tribunale di Firenze ha condannato a un anno e nove mesi di reclusione (pena sospesa) Laura Bovoli e Tiziano Renzi e a due anni l’imprenditore Luigi Dagostino al termine del processo per due fatture false emesse dalla Party srl (da 20mila euro più Iva) e alla Eventi 6 srl (140mila euro più Iva), società imprenditoriali gestite dai genitori del leader di Italia Viva. Dagostino era accusato, oltre che di fatture false, anche di truffa aggravata, perché avrebbe pagato i coniugi di Rignano sull’Arno (Firenze) per lavori inesistenti.

Da anni, carte alla mano, denunciamo le cupe operazioni delle società della famiglia Renzi, dai legami con Banca Etruria per le società degli outlet (LEGGI QUI) ai debiti della società Chil ripagati con i soldi pubblicisu cui ho allestito persino una mostra-denuncia (GUARDA QUI).

Faremo di tutto per chiedere che i danni prodotti da chi ha approfittato di una posizione di vantaggio vengano ripagati da chi ha sbagliato e non da lavoratori e imprenditori perbene truffati da manovre illegali.