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Ergastolo ostativo: governo indulgente con la mafia

Boss mafiosi scarcerati carcere reato di tortura processo. Ergastolo ostativo

Colpo mortale al sistema del carcere duro voluto da Falcone. L’Avvocatura di Stato rinuncia a rivendicare la legittimità dell’ergastolo ostativo comminato ai mafiosi

Il governo rinuncia a rivendicare come legittimo l’ergastolo ostativo. Si tratta di uno strumento utilizzato dalla Stato come strumento di repressione contro la mafia. Per particolari tipi di reati prevede il “fine pena mai”.

Fratelli d’Italia si oppone a questo scelta. Ed ha presentato un’interrogazione parlamentare.

Per Giorgia Meloni “abolire l’ergastolo ostativo sarebbe un’offesa intollerabile alle vittime di mafia”. E “ai tantissimi servitori dello Stato che sono caduti per combattere la criminalità organizzata e un colpo mortale al sistema di carcere duro voluto da Giovanni Falcone. Siamo indignati dalla decisione dell’Avvocatura dello Stato, – ha aggiunto Meloni – che ha incredibilmente cambiato posizione davanti la Consulta e scelto di non difendere la legittimità e la costituzionalità dell’ergastolo ostativo. Fratelli d’Italia chiede al Governo di chiarire immediatamente questo cambio di rotta. Sulla lotta senza quartiere alla mafia lo Stato non può lanciare segnali di cedimento”.

“L’avvocatura dello Stato rinuncia a rivendicare la legittimità dell’ergastolo ostativo per i mafiosi. – ha commentato il responsabile giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro – Un pessimo segnale nella lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali. Che perseguono l’agognato obiettivo di polverizzare il regime di carcere duro sin dalla stagione delle sanguinarie stragi del 1992 – 1994″.

“Lavoreremo in parlamento perché si eviti in ogni modo che si aprano le porte dei carceri ai mafiosi. – ha aggiunto – Nessun cedimento nella lotta dura alle organizzazioni criminali mafiose in nome della retorica dei benefici, tanto più se le sollecitazioni pervengono da sentenze europee che sconoscono gravità, profondità, violenza e diramazione del fenomeno mafioso”.