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Scanzi, il vaccino e la lista fantasma

Andrea Scanzi parcheggio disabili e vaccino

Il giornalista Scanzi si fa il vaccino: “Mi sono messo nella lista di riserve”, che però in Toscana nessuno ancora aveva visto. Fratelli d’Italia chiede chiarezza

Il giornalista Andrea Scanzi si è fatto somministrare il vaccino Astrazeneca. Lo ha fatto in data 19 marzo, secondo quanto ha lui stesso affermato tramite la sua pagina Facebook.

Lo avrebbe fatto, a suo dire, sulla base di “liste di riserva” che in Toscana erano ignote ai cittadini, nel momento in cui Scanzi si è somministrato il vaccino.

Evidentemente Scanzi ha poteri sovrannaturali che gli hanno consentito di vedere cose che nessuno poteva vedere e di fare così il vaccino. Oppure ha usato una corsia preferenziale?

Il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo aveva annunciato lo studio di modalità per evitare di buttare dosi di vaccino. Liste le cui modalità e i cui criteri, ad ora, non sono noti in Toscana.

Scanzi ha affermato in un post su Facebook di appartenere alla categoria “caregiver” familiare, “essendo figlio unico e avendo entrambi i genitori ‘fragili'”, ha scritto. In un altro post ha affermato di aver “dato al medico curante la disponibilità”.

In un momento in cui i cittadini hanno enormi difficoltà a fare il vaccino, con tantissimi ultra 80enni che ancora non sono riusciti a farlo, è assurdo che in Toscana si pensi a Scanzi.

Vogliamo sapere chi nella sanità toscana abbia consentito a Scanzi di venire a conoscenza della lista, di iscriversi e di fare il vaccino.

Per questo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare mirata a far luce su questa penosa vicenda. E il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana chiederà l’accesso agli atti ufficiali.

È grave che, mentre i soggetti più fragili siano abbandonati a loro stessi, la sanità toscana pensi a a predisporre una corsia preferenziale per l’amico Scanzi. Lo stesso, peraltro, non ha mai chiarito la vicenda della sua auto parcheggiata ad Arezzo nel posto riservato ai disabili.