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Rossi e Renzi giocano e gli aeroporti toscani precipitano

L’atteggiamento tenuto da Rossi e Renzi è stato quello di due bambini che si contendono un giocattolo, ma qui si parla di piani di sviluppo dell’economia e di aerei veri, non di modellini e l’atteggiamento che serve è del tutto diverso. Ora ci si chiede come mai sia arrivato il declassamento di Firenze e Pisa, due aeroporti da troppo tempo in attesa di uno sviluppo sempre rinviato. La politica locale ha forti responsabilità in questa retrocessione. Lo si ammetta e si cambi strada. Basta con le parole e le rivalità di campanile alimentate anche dai sindaci della Piana. Serve mettere in atto una strategia immediata per rendere produttiva l’attività dei due scali. Perché di economia si parla ed è ai conti economici che bisogna guardare. E per farli tornare bisogna renderli pienamente operativi.
Per prima cosa bisogna rimuovere gli ostacoli che ancora impediscono la realizzazione della nuova pista a Peretola. Ma non basta. Altrettanto urgente è costruire un collegamento rapido tra Firenze e Pisa, perché se si vuole davvero dare vita a una sinergia aeroportuale bisogna che ci sia anche una forte connessione logistica. Ed ancora evitiamo inutili sprechi di risorse, come quello del people mover previsto a Pisa per collegare l’aeroporto, quando c’è già un treno che ci arriva. Dobbiamo però chiederci se davvero a questo punto l’aeroporto per il presidente Rossi e il Pd sia una vera priorità. Se fosse così forse tutte queste esitazioni non ci sarebbero state.
Purtroppo in questa regione esiste un forte ritardo nelle infrastrutture, così come esistono situazioni paradossali, a cominciare dalla bretella di Prato e dalla tav. Un ritardo che va colmato se vogliamo creare i presupposti per lo sviluppo economico.