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Roma, chiusa la moschea dell’imam che istiga all’odio

Chiusa la moschea di Roma

Irregolare e chiusa la moschea di Roma. Intervistato dopo la liberazione di Silvia Romano l’uomo aveva definito “terroristi” gli italiani

Chiusa una moschea abusiva di Roma, nel quartiere di Tor Pignattara.

Vi ricordate la vicenda di Silvia Romano, la giovane cooperante convertita all’islam? Dopo la sua liberazione un’inchiesta de IlGiornale.it trasmessa anche dalla trasmissione “Dritto e Rovescio” di Paolo Del Debbio, aveva intervistato alcuni islamici in Italia.

In particolare i giornalisti avevano visitato una moschea in un quartiere periferico di Roma, Tor Pignattara. Un influente esponente dell’islam locale aveva affermato che durante il rapimento Silvia sarebbe stata “educata”.

E poi “l’hanno trattata come una signora”. Mentre “i terroristi siete voi che buttate le bombe sopra ai bambini insieme agli americani”.

Parole gravissime pronunciate proprio fuori dalla moschea di Roma, in seguito alle quali avevo deciso di presentare un esposto. Eccolo qui di seguito.

Moschea Roma chiusa: l'esposto

Le parole dell’uomo non sono in alcun modo accettabili, istigano all’odio e sono gravemente offensive della libertà, della dignità delle donne e delle persone (qui le mie parole a Dritto e Rovescio).

Come Fratelli d’Italia avevamo anche presentato un’interrogazione alla Camera dei Deputati.

Oggi il governo ha risposto in Commissione al nostro atto sottoscritto anche da Emanuele Prisco, Francesco Lollobrigida, Fabio Rampelli e Paolo Trancassini. In seguito a queste denunce le forze dell’ordine hanno effettuato dei controlli. E così ha deciso la chiusura della moschea di Tor Pignattara.

In particolare, secondo quanto riferito dal governo, i locali sarebbero stati chiusi perché irregolare. “Violazione delle norme urbanistiche, antincendio e in materia di edilizia” i motivi.

Bengalesi e marocchini frequentavano quello che il governo definisce un “centro culturale islamico”.