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PRATO, SPECULAZIONE IMMIGRATI: BUFERA SULLE COOP

Prendevano i soldi per l’accoglienza e non li utilizzavano per i servizi agli immigrati. Non facevano le pulizie, somministravano un solo pasto al giorno e non davamo vestiti agli ospiti. Sono queste le accuse che a Prato hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per la presidente del consorzio Astir Loretta Giuntoli e l’interdizione dalla professione per 9 mesi per i due legali rappresentanti della cooperativa Humanitas. 

Nel mirino ci sono 8 centri di accoglienza straordinaria (Cas) per richiedenti asilo, situati a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano. Frode nelle pubbliche forniture l’ipotesi di reato. Alcuni profughi sarebbero stati visti dai cittadini, che hanno segnalato gli episodi, ospiti delle strutture sarebbero stati “costretti a recuperare dalla spazzatura le lenzuola per coprirsi”, oltre che “a accendere fuochi in giardino per poter cucinare”.

I fatti sono emersi anche grazie alla legge Taglia-business presentata e fatta approvare da Fratelli d’Italia (LEGGI QUI) emergono finalmente le porcherie che accadono nei centri per immigrati. Prima della nostra legge chi si occupava di immigrati non doveva nemmeno rendicontare le spese. Abbiamo interrotto così un sistema di sfruttamento mascherato da buonismo. Fingono di essere accoglienti e generosi, ma per loro gli immigrati sono solo merce per arricchirsi.