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A Vecchiano il museo degli Arditi Incursori della Marina

Nascosto nella macchia del Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli proprio alla foce del fiume Serchio si trova un fabbricato carico di storia, fatiscente e abbandonato all’incuria umana e del tempo; due lapidi commemorative ricordano che lì si è scritta una pagina importante della storia bellica italiana.
La vecchia casa del guardiacaccia della tenuta dei Duchi Salviati, concessa alla Regia Marina nel 1936 affinché diventasse una base segreta per l’addestramento degli incursori, fu infatti il punto di partenza di diverse azioni tra cui l’impresa di Alessandria del 19 dicembre 1941, quando con coraggio ed estremo sprezzo del pericolo alcuni temerari danneggiarono gravemente alcune navi inglesi ancorate nel porto egiziano utilizzando siluri a lenta corsa, i famosi “Maiali”. In quei luoghi sono passati personaggi entrati nei libri di storia circondati da un alone di leggenda: i capitani Teseo Tesei, Gustavo Stefanini, Elios Toschi, il medico Bruno Falcomatà, i tenenti di vascello Gino Birindelli e Alberto Franzini e poi Luigi Duran De La Penn, Giulio Centurione ed Emilio Bianchi.

Dopo anni di abbandono e il rischio che venisse distrutta per diventare un hotel, nel 2008 la Palazzina Arditi Incursori della Marina Militare Italiana è stata dichiarata di interesse particolarmente importante ai sensi del D.lgs. 42/2004, e pertanto protetta, con Decreto di vincolo storico-artistico emesso dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana.

Oggi in aula è stata approvato il mio ordine del giorno in cui ho chiesto che la Giunta si attivi, con il Comune di Vecchiano e il Parco naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, con la collaborazione della Marina Militare e dell’Associazione nazionale Arditi Incursori della Marina, al fine di stabilire i passi necessari per la conservazione e la ristrutturazione della Palazzina Arditi Incursori e la sua destinazione a museo.