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La Regione si dimentica di riscuotere 2 milioni dalla discarica abusiva a Calenzano

Una discarica abusiva di 47000 metri cubi esiste accertata dal 2004 a Calenzano, senza che la Regione abbia mai preteso la riscossione dei tributi conseguenti. La somma pare essere di 1 milione e 764mila euro oltre gli interessi di questi quasi dieci anni. Praticamente 2 milioni di euro evasi, accertati e mai pretesi.

La discarica si trova all’interno del “Consorzio Estrattivo La Cassiana”, costituito con delibera del Consiglio Comunale di Calenzano.
Proprio alcuni componenti del consorzio dal 2003 segnalano la grave irregolarità. La presenza della discarica abusiva è stata in questi anni accertata anche dalla polizia municipale di Calenzano e dall’ARPAT nel 2004, ma ad oggi niente si è modificato e pare che la Regione si sia dimenticata di pretendere la riscossione dei tributi previsti in questi casi.
Enrico Rossi aumenta le tasse, taglia i servizi alla povera gente e dimentica di riscuotere 2 milioni da una grande Spa? Se si trattava di un semplice cittadino o un piccolo imprenditore Equitalia gli avrebbe
messo i sigilli per qualche centinaio di euro.
Con Paolo Marcheschi abbiamo presentato la seguente interrogazione:

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: in merito ad una discarica abusiva nel comune di Calenzano

Preso atto

che alcuni componenti del CDA del “Consorzio Estrattivo La Cassiana”,

costituito con delibera del Consiglio Comunale di Calenzano del 3

maggio 1999, in data 10 giugno 2003 hanno segnalato con raccomandata

protocollata al Sindaco del Comune di Calenzano la presenza di una

discarica abusiva su un terreno nella disponibilità del Consorzio e il

relativo pericolo.

Considerato

che in seguito a tale segnalazione in data 10.10.03 gli agenti di PM

di Calenzano effettuavano un sopralluogo i cui esiti venivano

riportati in una nota formale del Comune di Calenzano prot. n°27200

del 20.10.03 in cui si accerta che “esiste effettivamente un’area che

è stata adibita fino al 1998 circa a deposito discarica di materiali

inerti” e “si rilevava la presenza di sassi, terra e laterizi rotti.

Il sito risulta erbato ed ha grosso modo le dimensioni indicate nella

segnalazione (50 X 50 circa e x 9 di altezza)”, che il sopralluogo

veniva effettuato alla presenza del proprietario che dichiarava a

verbale che “la discarica del materiale non era affatto incontrollata

o poiché proveniente da cantieri, scassi, demolizioni effettuati dalla

ditta Polistrade di Campi Bisenzio e conteneva circa 15.000 metri

cubi di materiale”. Che la nota chiudeva “ravvisando violazione alle

norme edilizie, e per ulteriori verifiche sulla natura degli inerti

scaricati”

Preso atto

che l’esposto trasmesso all’ARPAT dal Comune di Calenzano datato

06.08.2003 (prot. ARPAT n°10/0015269 ESB7 del 12.08.2003) ha generato

accertamenti dell’ARPAT effettuati in data 19.05.04 nella cui

relazione in si prende atto che “dalle foto aeree acquisite presso la

Regione Toscana, Archivio Cartografico Fototeca, risulta evidente che

il riempimento rinvenuto sul Piazzale di cava è stato realizzato tra

il mese di Agosto 1996 e l’anno 2001″ e che “presso il Comune di

Calenzano ufficio concessioni edilizie ed illeciti edilizi non esiste

nessuna autorizzazione, concessione o sanatoria per il riempimento

rinvenuto sul piazzale di Cava”. Sul Piazzale lato torrente Marina è

depositato un “cumulo lungo circa 50 m, con volume certamente

superiore a 20 metri cubi” e che “il materiale rinvenuto non è

presente sul registro di carico e scarico visionato all’ingresso della

ditta” oltre a altri “rifiuti abbandonati”.

Valutato

che nella nota di ARPAT si propone alla Provincia e al Comune di

“emettere atti impositivi nei confronti della ditta Poli Strade

S.p.a.” tra le altre cose per adeguarsi alle norme nella gestione dei

rifiuti e dello scarico in acque superficiali. Per procedere alla

rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento ripristinando lo

stato dei luoghi. “In particolare, sia prevista l’asportazione del

terreno e degli altri materiali contaminati da oli e/o idrocarburi”

Vista

e richiamata la nota dell’ARPAT , servizio sub-provinciale Mugello

Piana di Sesto, del 2 luglio 2004 prot n°12/0002958 inviata anche al

Responsabile dell’Area Rifiuti e Bonifiche della Regione Toscana

Vista

l’ordinanza 146/04 emessa in data 2 settembre 2004 dal Comune di Calenzano

Preso atto

che la società La nuova Collerose S.r.l in data 28.10.2008 ha

inviato la documentazione citata all’ufficio tributi della Regione

Toscana ipotizzando una possibile evasione di imposta del tributo

speciale relativo alle discariche abusive come da L.r. 60/1996 da

parte della società Polistrade S.p.a;

Interrogano il Presidente per sapere:

-Se e in che data si è provveduto alla rimozione, all’avvio e al

recupero o allo smaltimento e al ripristino dello stato dei luoghi;

-Se si è verificata l’evasione di imposta come da LRT 60/1996 , in

caso affermativo se, in che data e con quali modalità è stato preteso

il credito nei confronti della società Polistrade spa;

-Se l’ufficio ambiente della Regione Toscana dopo aver ricevuto il

rapporto ARPAT nel 2004 ha trasmesso gli atti all’ufficio tributi. In

caso positivo in che data, in caso negativo per quale motivo;

-A quanto ammonta l’imposta del tributo speciale relativo alla vicenda

sovraesposta e se è verosimile la cifra stimata di quasi 2 milioni di

euro.

(G. Donzelli) (P. Marcheschi)