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La Regione inserisca Volterra e Val di Cecina tra le aree di crisi

La Regione Toscana è corresponsabile dell’isolamento del territorio di Volterra e della Val di Cecina. Ora rimedi inserendo quei comuni nelle aree di crisi per tutelare il sistema produttivo locale, già duramente provato dalla difficile situazione economica. 

Ho presentato in Consiglio una mozione in cui richiedo non solo royalties, di cui nella mozione prevedo che nella misura di un terzo siano versate dalla Solvay al Comune di Volterra entro il 2015, ma anche una precisa richiesta di attenzione sui territori attraverso misure concrete.

La città negli ultimi anni è stata svuotata di infrastrutture, in più ora Rossi vuol chiudere anche l’ospedale, come dimostra il continuo depotenziamento del presidio; tutti fattori che hanno contribuito ad affondare la Val di Cecina, come dimostra la vicenda della Smith. 
Gli enti pubblici, Regione in primis, devono fare tutto il possibile per mettere questo territorio nelle condizioni di mantenersi vivi attraverso indotto, occupazione e servizi per i cittadini.
Per questo chiediamo che la Regione garantisca le infrastrutture che favoriscano impresa, lavoro ed equilibrio per la comunità.

DI SEGUITO IL TESTO DELLA MOZIONE
OGGETTO: in merito all’inserimento del territorio di Volterra e della Valdicecina nelle aree di crisi interessate ad interventi a favore del tessuto produttivo ed alle royalties sulle concessioni minerarie al Comune di Volterra.

IL CONSIGLIO REGIONALE

PRESO ATTO
della delibera regionale n.199/2015 che individua le aree di crisi interessate a piani di reindustrializzazione e stabilisce che in tutti i procedimenti relativi ad interventi a favore del tessuto produttivo, per le imprese e/o unità locali localizzate nei territori di aree di crisi, sia prevista o una riserva di risorse o l’attribuzione di un punteggio premiale, secondo la natura o le caratteristiche dell’aiuto e dell’intervento;

CONSIDERATO che
l’economia volterrana, stante la perdurante ed ormai cronica crisi della lavorazione dell’alabastro che nel tempo l’aveva fortemente caratterizzata, ad oggi si basa sull’attività di accoglienza turistica che ha subito una forte contrazione economica;
accanto a questa attività economica, si segnala la presenza di alcuni importanti insediamenti industriali nelle frazioni di Saline oggi in crisi ed a rischio di chiusura, per le quali la stessa Regione ha avviato un percorso con il Ministero dell’Economia (il cui prossimo incontro è in programma per settembre p.v.) teso ad identificare nuove attività complementari per limitare la relativa perdita di posti di lavoro specializzati ed il relativo know how qualora lo stabilimento in questione, Smith Bits, chiudesse;

PRESO ATTO
che sul territorio in oggetto, ormai da anni, opera la multinazionale belga Solvay titolare delle concessioni per l’estrazione di salgemma nel territorio della Valdicecina che versa nelle casse della Regione e dello Stato un canone di concessione importante;
che da anni gli amministratori locali chiedono che parte di queste entrate vengano condivise direttamente con i cittadini sul territorio, senza avere nessun tipo di riscontro in merito;

CONSIDERATO che durante il tavolo regionale del 5 giugno u.s. sulla vicenda ex Atisale, la stessa Giunta regionale avrebbe dato la propria disponibilità a mettere a disposizione delle attività produttive locali parte dei proventi derivanti dalle concessioni della estrazioni minerarie suddette;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a valutare la situazione di grave crisi economica dei comuni nei territori di Volterra e della Valdicecina ed a rendicontarne al Consiglio Regionale;
ad inserire gli stessi comuni dei territori, in oggetto, nelle aree di crisi in modo da poter adottare tutte le misure necessarie a tutelare il sistema produttivo locale, già duramente provato dalla crisi;
a prevedere entro il 2015, come promesso lo scorso 5 giugno, che almeno un terzo delle royalties, versate dalla società belga Solvay alla Regione, sia erogato al Comune di Volterra in modo che possano essere impiegate per salvaguardare i cittadini ed il loro sistema produttivo;

Giovanni DONZELLI