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Incidente Arezzo: rumeno sia espulso e sconti il carcere nel suo paese

Ad Arezzo un rumeno ubriaco ha travolto e ucciso con una minicar due persone, madre e figlia.

Punire adeguatamente una persona che commette un reato così grave significa non solo mandarlo in galera buttando la chiave, ma anche rispedirlo nel suo paese e fargli scontare la pena a casa sua: la dimostrazione che in Europa siamo deboli è che ubriachi criminali hanno il diritto di venire da noi, mentre noi non abbiamo il diritto di cacciarli quando delinquono.

Per noi i cittadini europei hanno il diritto di circolare liberamente, ma solo finché non commettono reati.

Anche se la Romania è un paese dell’Unione Europea chi commette reati di questo genere non deve poter più mettere piede in Italia. Invece sappiamo che queste cose accadono proprio perché nel nostro paese non c’è alcuna certezza della pena: questa persona deve restare in carcere, perché è un pericolo pubblico, e invece sappiamo bene che per le nostre leggi c’è il rischio concreto che l’uomo venga presto rimesso in libertà. 
Tutto mentre il governo ha recentemente depenalizzato il reato di guida senza patente e l’approvazione del necessario provvedimento sull’omicidio stradale è ancora una volta rimandato per la volontà della maggioranza di trasformarlo in un triste compromesso al ribasso. 
Sosteniamo con forza l’idea di una grande manifestazione per la sicurezza lanciata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – Alleanza per Arezzo Francesco Macrì e Giovanna Carlettini: siamo stufi di vivere in un paese considerato da tutti la ‘pulcinella della legalità’.