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IMPRESE AI MANAGER. E NELLA PA PREMI AI MIGLIORI

Un nuovo welfare, riduzione delle aliquote fiscali, una sanità pubblica sostenibile, politiche per le imprese che facciano tesoro dell’esperienza di Industria 4.0. Su questi temi ho partecipato oggi a Firenze al ‘faccia a faccia’ organizzato dal Cida Toscana (Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità). Un confronto fra candidati moderato da Leonardo Testai (Sole 24 Ore) alla presenza
del segretario toscano di Cida Walter Bucelli, e del presidente nazionale Giorgio Ambrogioni. Dispiace che l’esponente del Partito democratico non si sia presentata: forse dopo anni di disastri al governo non hanno neanche il coraggio di mettere la faccia davanti alle realtà imprenditoriali.

Io credo che l’impresa in Italia debba uscire dalla convinzione delle imprese di terza generazione. Dobbiamo assumere la mentalità che un’impresa di successo, che funziona, non necessariamente passa di mano da padre o figlio. La mentalità manageriale che in Italia ancora non c’è prevede il passaggio di mano ad un manager che fa funzionare l’immagine, o magari anche a delle persone che ci lavorano e assumono competenze ed esperienza tali da poterla guidare. Ne gioverebbero gli stessi proprietari: con un maggior successo gli eredi continuerebbero a suddividersi utili maggiori.

Purtroppo le leggi che abbiamo non favoriscono questo. Il centrodestra al governo porterà all’obiettivo della “Tassa piatta” (quella che tutti chiamano Flat tax ma che a noi piace definire in italiano) entro la fine della legislatura. Nel frattempo secondo Fratelli d’Italia la tassa si può immediatamente applicare sul reddito incrementale guadagnato rispetto all’anno precedente, che rappresenta da un lato un incentivo a produrre, dall’altro aiuta a far emergere il nero e favorisce il lavoro.

Nel rapporto fra la politica e la pubblica amministrazione, inoltre, occorre dividere bene i casi in cui la politica deve fare un passo indietro, come i ruoli manageriali. Penso alla sanità, che in Toscana la sinistra ha letteralmente occupato: in un recente bando la Regione ha di fatto comunicato il vincitore di un bando pubblico per un importante ruolo dirigenziale. La pubblica amministrazione deve cercare i manager migliori. E poi bisogna inserire il criterio del merito: oggi nel pubblico gli obiettivi dei dirigenti sono una barzelletta. Anziché porre obiettivi che tutti automaticamente raggiungono, come accade oggi guadagnando migliaia di euro in più all’anno, occorre porre asticelle alte: il premio ci deve essere per le eccellenze, e questo stimolerebbe davvero a migliorarsi.