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Il bluff M5S: da (finti) euroscettici a stampella (respinta) dei tecnocrati-liberali Ue

No, caro Beppe, stavolta non ti crede nessuno.
Non è stato l’ennesimo complotto dell’establishment. L’establishment sei tu.
La farsa consumatasi in 48 ore a Bruxelles ha svelato definitivamente ciò che è chiaro da tempo ma che la gioiosa macchina da guerra Grillo-Casaleggio è riuscita a celare al meglio in questi anni: il M5S non è altro che un pezzo di sistema camuffato da anti-sistema.

Nelle ore della votazione online per l’adesione al gruppo liberale (perorata da Grillo in persona, subita da gran parte degli stessi ignari eurodeputati M5S, avallata dalla rete e poi naufragata per i veti interni all’Alde) si sono sprecate le piroette e le contorsioni politiche. Qualcuno, come l’aspirante premier Di Maio, è arrivato addirittura a parlare di “scelta tecnica”. Forse voleva dire “Scelta civica”, dal nome del partitucolo di Mario Monti che è stato finora il reggicoda di Verhofstadt in Italia.

Ma, persino tralasciando quest’ultimo particolare tutt’altro che banale, come si fa a definire “tecnica” la più politica di tutte le scelte?!

Siete per la sovranità (moneta, confini, democrazia) o per l’Euro e gli Stati Uniti d’Europa? Per la difesa delle economie nazionali o per il TTIP e la Bolkestein che mettono a rischio migliaia di imprese italiane? Per una nuova alleanza con la Russia di Putin o per le sanzioni di Obama? Per il blocco dell’invasione e dell’islamizzazione o per l’Europa dell’accoglienza indiscriminata? Per la tutela della famiglia e della vita o per la lobby lgbt? Perché è questa la partita che oggi si gioca in Europa e non solo. Questi sono i campi in cui è necessario schierarsi.

E alla prova dei fatti, quando c’era da schierarsi, Grillo ha portato il M5S nel campo sbagliato. Per avere soldi e poltrone in più, sicuramente. Ma anche perché è in quel campo la vera natura del M5S, che ha la missione storica di tenere in congelatore qualche milione di voti per impedire che si affermi con maggior forza anche in Italia un fronte identitario realmente alternativo all’establishment, all’Europa delle banche, alla globalizzazione senza regole e all’immigrazionismo. Ovunque questo campo, che le élite illuminate e decadenti chiamano spregiativamente “populista”, fa rima con identità e sovranità, non con il grillismo liquido.

Cari eletti ed elettori del M5S, il re è definitivamente nudo: se ancora credete che un’alternativa è possibile, sapete dove trovarci.

Di Carlo Fidanza, già capodelegazione Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, e Lorenzo Fontana, capodelegazione Lega Nord al Parlamento Europeo.

Fonte: barbadillo.it