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FDI-CONSERVATORI, FIDANZA: NOI AVANTI ALLA LEGA

Alla vigilia dell’appuntamento con la “Convenzione blu”, che celebrerà l’ingrasso di Fratelli d’Italia  nella grande famiglia dell’ACRE (Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei), in vista delle elezioni europee di maggio, proponiamo gli interessanti spunti offerti in un’intervista di Carlo Fidanza al Secolo d’Italia.

“E’ per noi un riconoscimento prestigioso e un segnale del fatto che l’Italia viene considerata un terreno di sperimentazione politica”, “per vedere quanto spazio può avere una forza sovranista e conservatrice, alleabile con la Lega ma distinta dalla Lega“, spiega il deputato di Fratelli d’Italia ed ex membro dell’Europarlamento.

“A giudicare dalle tante adesioni all’appello lanciato da Giorgia Meloni lo scorso settembre noi crediamo che lo spazio ci sia e sia destinato a crescere“, aggiunge.

“Senza i britannici che nel prossimo europarlamento non siederanno più per via della Brexit – spiega Fidanza – i conservatori saranno guidati dalla destra polacca di Pis, con cui già Alleanza Nazionale condivideva la stessa famiglia europea. Kaczinsky oggi guida il principale partito di governo del blocco di Visegrad, a cui noi di FdI guardiamo con interesse perché ci dimostra che si può stare in Europa a testa alta, difendendo sovranità, confini e identità. Se poi, dopo le Europee, Orbàn decidesse di abbandonare finalmente la casa inospitale del PPE per passare con noi…”.

L’obiettivo di Fratelli d’Italia, dice Fidanza, è “rafforzare dentro ECR la componente mediterranea, insieme ai francesi di Debout la France (i primi nella storia ad allearsi con Marine Le Pen nel ballottaggio delle ultime presidenziali) e speriamo presto anche ai nostri amici spagnoli di Vox, che hanno sbancato in Andalusia e possono andare al governo nazionale a fine aprile. Visegrad più Mediterraneo è un meccanismo che può mettere in crisi i progetti egemonici di Merkel e Macron“.

“Spesso i commentatori di regime – sottolinea Fidanza – dipingono FdI in ritardo sulla Lega. Non è vero, spesso anzi ci ritroviamo proposte nostre riscoperte dai leghisti mesi dopo. Ma, a maggior ragione, su questo rivendichiamo con orgoglio di aver scelto per primi e senza indugi. Paradossalmente se il 27 maggio Salvini volesse entrare in ECR, come qualcuno sussurra, dovrebbe ottenere il placet di Giorgia Meloni“.

“Vogliamo archiviare la logica del super-Stato burocratico – conclude Fidanza – e costruire una Confederazione di Stati nazionali liberi e sovrani capaci di cooperare sulle grandi materia (sicurezza, immigrazione, mercato unico) ma autonomi nel decidere a casa loro gli aspetti più spiccioli della vita e dell’economia. Ci dipingono come anti-europeisti ma in realtà è questo l’unico modo per salvare l’Europa; pretendere di annullare differenze e identità porterebbe alla rivolta dei popoli e alla disgregazione”.