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Crollo ponte Aulla, Anas scriveva: “Nessuna criticità”. Il documento shock

Il ponte Albiano “non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica”. Lo scriveva Anas, nero su bianco, prima del crollo e dopo un sopralluogo effettuato nel novembre scorso.

E’ il documento inquietante che emerge dopo il crollo, avvenuto stamani, del ponte nel comune di Aulla, in provincia di Massa.

La lettera di Anas

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La lettera di Anas dopo il sopralluogo di novembre 2019

In seguito a quella comunicazione il ponte era stato riaperto dopo la riparazione di una crepa che aveva lanciato l’allarme.

Il crollo avvenuto questa mattina avrebbe potuto essere una tragedia se l’Italia non fosse chiusa per il coronavirus.

Il video del ponte crollato

Il viadotto Albiano spaccato in due

Il crollo del viadotto è l’ennesimo disastro della gestione delle infrastrutture italiana. Dopo il crollo del ponte Morandi e molti altri casi di incuria e fragilità, dimostra la totale inadeguatezza del sistema.

Il ponte sul fiume Magra si è accartocciato su se stesso, ed è crollato. Secondo una prima ricostruzione, sono due i furgoni coinvolti. Un conducente è rimasto ferito, e c’è anche un altro ferito leggero.

Si tratta di un ponte importante, unisce la statale della Cisa con la provinciale di Albiano. Il ponte è interamente in territorio toscano, nel comune di Aulla, ma è una direttrice chiave verso la provincia di Spezia.

Di competenza di Anas, l’infrastruttura è lunga circa 260 metri e alto 7-8 metri circa. Passa sopra il fiume Magra che attualmente non ha una grande portata.

Presenteremo un’interrogazione urgente per fare chiarezza sulle responsabilità. Serve rapidità e decisione: non si possono lasciare in mano le infrastrutture a chi mette a rischio la vita dei cittadini.

Oltre ai gravi fatti di cronaca a cui abbiamo purtroppo assistito, da varie zone della Toscana e di tutta Italia i cittadini segnalano crepe, anomalie, mancanza di manutenzione.

Che nessuno provi a correlare questo fatto all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo l’Italia ha bisogno di un piano serio per le infrastrutture che garantisca sicurezza ai cittadini.