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Azienda Cantarelli: presentata interrogazione, Rossi non può ignorare la crisi

Ho presentato in Consiglio un’interrogazione al Presidente Enrico Rossi per chiedere quali azioni abbia intrapreso la Regione Toscana per salvaguardare i lavoratori dell’azienda Cantarelli di Arezzo. Molte crisi aziendali di tutta la Toscana sono finite sul tavolo del governatore, ma Rossi sembra voler utilizzare due pesi e due misure sulle varie vertenze aperte, perché non si è attivato la diplomazia e utilizzato la finanziaria Fidi Toscana per provare a far fronte ad una crisi che rischia seriamente di costare il lavoro ad almeno 121 persone?
L’impressione è che ci sia interesse per tutelare solo alcune realtà. Non possiamo accettare, a maggior ragione adesso che la crisi economica mette a repentaglio il tessuto toscano, che la Regione si preoccupi di tutelare soltanto le realtà a lei più vicine, spesso concedendo favori agli amici degli amici. 

Vogliamo che il governatore Rossi, che adesso ha deciso di occuparsi personalmente delle questioni riguardanti il lavoro, spenda una parola sulla crisi occupazionale dell’azienda aretina e intraprenda tutte le azioni possibili per tutelare i dipendenti e le loro famiglie.

DI SEGUITO IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

Interrogazione a risposta scritta
(Ai sensi dell’art. 174 del regolamento interno)

OGGETTO: salvaguardia lavoratori azienda Cantarelli Arezzo

Il sottoscritto consigliere

Ricordato:

che la società Cantarelli Spa diretta dall’amministratore unico Cantarelli Alessandro, con stabilimenti a Riguntino nel comune di Arezzo e a Terontola, occupa ad oggi circa 271 lavoratori.

Considerato:

che nel 2012 l’azienda, che lavora sia su marchio proprio sia per importanti firme della moda, è entrata in crisi finanziaria;

che l’azienda ha tentato dapprima una procedura stragiudiziale di ristrutturazione del debito – art. 67 della Legge Finanziaria – senza alcun risultato, nonostante l’apporto dei lavoratori che hanno rinunciato quasi completamente al salario accessorio nel tentativo di ridurre l’indebitamento;

che, dopo che l’azienda ha tentato una procedura di concordato in bianco, la situazione risultava essere ancora estremamente grave per i lavoratori;

che nel luglio scorso l’azienda ha presentato una nuova procedura di concordato liquidatorio con il conferimento di parte del personale ad una new.co;

che il tribunale di Arezzo ha rinviato al 9 settembre p.v. la pronuncia sulla ammissibilità del concordato e la successiva decisione di non autorizzare almeno momentaneamente il compimento di atti funzionali al reperimento di liquidità aggiuntiva.

Visto:

che l’azienda ha aperto in data 26 giugno u.s. una procedura di mobilità per 121 licenziamenti ritenendo che nella new. co ci sia lavoro, almeno nelle prime fasi, per 150 unità lavorative.

Interroga il Presidente della Regione per sapere:

quali azioni ha messo in campo la regione Toscana per salvaguardare i livelli occupazionali, il numero degli occupati e gli standard dell’azienda insieme alla proprietà.

Consigliere Giovanni Donzelli