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Abruzzo zona arancione: governo impari da Marsilio

Abruzzo zona arancione

Il Presidente dell’Abruzzo aveva anticipato l’ingresso in zona rossa: sinistra schiava della burocrazia e disfattista sbraita solo quando si torna all’arancione?

Il Presidente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia ha dimostrato, dati alla mano, che portare la Regione Abruzzo in ‘zona arancione’ è stato non solo giusto ma anche responsabile. La vera irresponsabilità è quella di chi avrebbe voluto tenere ferma per altri giorni, a poco più di due settimane del Natale, una regione con i dati già il linea.

Il governo oggi ha persino inviato una diffida a Marsilio, chiedendogli di ritirare l’ordinanza (cosa che non è stata fatta) sull’Abruzzo in zona arancione. I ministri Boccia e Speranza sono persino arrivati a minacciare le vie giudiziarie. Il governo anziché diffidare Marsilio impari da lui come si gestisce l’emergenza Covid.

Non accettiamo lezioni da chi, quando noi dicevamo di applicare la quarantena alle persone a rischio, sosteneva che l’unico virus fosse il razzismo. Tutto mentre si abbracciava agli aperitivi che organizzava a Milano.

Sostenere che Marco Marsilio sia uno scellerato è persino grottesco, oltre che una bufala. Tre settimane fa ha deciso di inserire l’Abruzzo in zona rossa ancora prima che lo facesse il governo. Perché il governo sbraita solo ora con il ritorno alla zona arancione?

La solidarietà di Giorgia Meloni

Sulla vicenda della zona arancione la solidarietà al governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio è stata espressa da Giorgia Meloni, “per le inaccettabili minacce ricevute dal governo”. “Ignobile l’accusa di irresponsabilità e di mettere in pericolo la salute dei cittadini”, ha detto.

L’Abruzzo è stata, insieme all’Alto Adige, l’unica regione ad aver anticipato l’ingresso in zona rossa prima della decisione del governo. E che ha avviato uno screening massivo per individuare asintomatici e spegnere focolai sul nascere”, ha sottolineato Meloni.

“Ora – ha aggiunto sulla vicenda dell’Abruzzo zona arancione – può riaprire le attività in sicurezza perché i dati epidemiologici lo consentono. I primi responsabili della diffusione del virus sono Conte e i suoi ministri, che pontificano in Tv ma non hanno fatto assolutamente nulla per fermare il contagio e aiutare famiglie e imprese in ginocchio”.

“Lezioni da gente che pensa ai banchi a rotelle, al bonus monopattini, a nominare gli amici degli amici e che in piena pandemia discutono solo di poltrone e rimpasto e di aprire le porte all’immigrazione clandestina non le prendiamo”, ha concluso.

E’ la solita sinistra incapace e schiava della burocrazia e ora pretenderebbe anche di farci la morale.