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A MILANO L’IMAM CHE INSEGNA A PICCHIARE LE DONNE

Mentre le sinistre
tuonano contro il Congresso della Famiglie di Verona, Milano
“avamposto di civiltà e integrazione” (copyright del sindaco
piddino Giuseppe Sala) si prepara ad accogliere un evento – questo
sì – degno delle migliori menti progressiste e illuminate: la “Fiera
della speranza”
.

Cos’è la Fiera della
Speranza? Una due giorni (21 e 22 aprile) di concerti, spettacoli,
talent show, conferenze, workshop e laboratori organizzata nella
città meneghina dall’organizzazione non governativa “Islamic Relief”, associazione assai
controversa fondata da Hany Al Banna, da tempo nella blacklist
dell’antiterrorismo di Israele, Egitto ed Emirati Arabi
Gli
organizzatori – che hanno un bell’ufficio a Milano e sono molto
attivi a livello nazionale sui social – ne parlano ormai da settimane
e adesso hanno anche svelato i “prestigiosi ospiti internazionali”
che presenzieranno all’evento. La “star” è – manco a dirlo –
un imam: Jasem Al Mutawa, un signore che – come ha spiegato uno dei
massimi esperti di radicalismo islamico, Lorenzo Vidino, direttore
del programma di ricerca sull’estremismo della George Washington
University – “compare in rete in un video in cui, bastoni alla
mano, insegna ai fedeli come bisogna picchiare le mogli
: non con
bastoni pesanti, ma con mano leggera, per farle capire chi comanda”.
Al Mutawa è presentato dagli organizzatori come “esperto in
mediazione familiare ed educazione dei figli”.
Tra i grandi ospiti della
kermesse spicca pure il signor Abdelfattah Mourou che – prosegue Vidino – è il leader spirituale di Al Nahda, sostanzialmente la
versione tunisina dei Fratelli Musulmani. Un teologo oltranzista, insomma. C’è infine Rajab Zaki, imam
della moschea di Finsbury Park, considerato l’epicentro dei
Fratelli Musulmani inglesi. Zaki è stato definito un predicatore
d’odio e accusato di sostenere i movimenti fondamentalisti contro
Israele. “La guerra santa islamica – ebbe a dire questo raffinato
intellettuale non molto tempo fa – è un obbligo imprescindibile
per tutti i musulmani e le musulmane da espletare in tutti i modi,
sacrificando la propria vita o con il denaro, la parola o il cuore”. Un gran bel parterre, non c’è che dire. Chissà cosa ne pensano i milanesi.