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3 bugie e 2 verità su Grillo e l’anti-casta

Non ho mai sopportato i fanatici: sono sempre i più ipocriti. Era così quando frequentavo assiduamente la Chiesa: i più bigotti erano i peggio peccatori. E’ stato così nella militanza politica universitaria: quelli più estremisti erano i primi a fuggire davanti all’arroganza dei Collettivii. E’ stato così dentro al Partito: quelli più integerrimi nei comizi, erano i primi a fare i “furbetti”.

E’ così anche con l’anti-casta. Vi allego qualche punto schematico, raccolto dal web e da me verificato, sul Movimento 5 stelle.

3 bugie e 2 verità su Grillo, i grillini e la lotta contro la politica poco trasparente e sprecona.

Bugie:
1) I parlamentari grillini prenderanno solo 2.500 euro di stipendio? FALSO. Se sommate diaria, rimborsi, frizzi e lazzi arrivate a 11.000 euro netti a testa, molto di più di un qualsiasi vecchio parlamentare che a proprie spese tiene aperta una sede sul territorio. Lo scrive lo stesso Grillo sul suo Blog.

2) I Grillini rifiutano il finanziamento pubblico? FALSO. Useranno i contributi ai gruppi di Camera e Senato. Esattamente lo stesso tipo di fondi che usava Fiorito in Regione Lazio. (vedi seconda verità)

3) I grillini daranno a tutti il reddito di cittadinanza? IMPOSSIBILE. E’ una promessa fatta sapendo di mentire. 2,9 milioni di disoccupati, a 1000 euro al mese servono 35 miliardi l’anno. Tutta la vicenda IMU prima casa, per intendersi, ha portato “solo” meno di 4 miliardi nelle casse dello Stato.

Verità scomode:

1) Grillo e Casaleggio si intascano una quota dei finanziamenti privati al Movimento. Si prendono la percentuale, la tangente, la bustarella… Chiamatela come vi pare. Con un sistema ingegnoso, ma immorale. Si parla di oltre 100.000 euro.

2) Il finanziamento pubblico per i gruppi di Camera e Senato finirà tutto in tasca a Grillo. Pur non essendo eletto, gestirà personalmente e senza alcun controllo la totalità del finanziamento pubblico ai gruppi di Camera e Senato. I Parlamentari non solo non potranno usarlo per il funzionamento del gruppo o per svolgere il proprio mandato, ma non potranno nemmeno chiedere conto dei fornitori e dei costi dei servizi. Alla faccia della trasparenza!!! E’ scritto nero su bianco sul Codice di comportamento degli eletti del M5S in Parlamento, all’ultimo punto. “La concreta destinazione delle risorse del gruppo parlamentare ad una struttura di comunicazione a supporto delle attività di Camera e Senato su designazione di Beppe Grillo deve costituire oggetto di specifica previsione nello Statuto di cui lo stesso gruppo parlamentare dovrà dotarsi per il suo funzionamento.”