Tre fratelli Conticini a processo, uno è cognato di Matteo Renzi. L’accusa: aver destinato soldi per i bambini africani a società di famiglia
Soldi destinati a bambini africani finiti nelle casse delle società riconducibili alla famiglia Renzi. Il giudice manda a processo i fratelli Alessandro, Luca e Andrea Conticini. Quest’ultimo è cognato di Matteo Renzi.
Una storia incredibile, di cui ci siamo occupati da subito e diffusamente. I soldi donati ai bambini africani sarebbero spariti e usati per operazioni di società della famiglia Renzi. Il processo inizierà l’8 giugno.
L’inchiesta ipotizza la sottrazione di 6,6 milioni di dollari destinati all’assistenza dei bambini in Africa. I tre fratelli Conticini sono accusati, a vario titolo, di essersi appropriati di fondi soldi dalla loro organizzazione “Play Therapy Africa”.
Li avrebbero riciclati e autoriciclati facendo operazioni immobiliari in Portogallo. Avrebbero acquistato partecipazioni in società, tra cui la Eventi 6 di Rignano sull’Arno (Firenze), riconducibile a Laura Bovoli e Tiziano Renzi. I genitori dell’ex premier, già a processo più volte, non sono indagati.
Andrea Conticini, 40 anni, fratello gemello di Luca, è il cognato del leader di Italia Viva Matteo Renzi, avendo sposato la sorella Matilde.
Ammonta a circa 10 milioni di dollari la somma che sarebbe uscita dalla “Play Therapy Africa” in favore dei tre imputati. Soldi donati da importanti realtà come Unicef e la Fondazione Pulitzer per progetti umanitari in Africa che gli stessi Conticini avevano ideato.
Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto procuratore Giuseppina Mione. La procura di Firenze, con ha formulato a tre fratelli Conticini le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio.
Gli enti benefici sono “Play Therapy Africa limited”, “International Development Association limited” e “International Development Association”. Tutti quanti assistono i bambini dell’Africa con progetti speciali. Le donazioni provenivano da Fondazione Pulitzer, tramite Operation Usa, Unicef e altri enti umanitari internazionali.