Ha cambiato nome sei volte come “furbata” per farla franca. Ed ora, nonostante abbia ha commesso una lunga serie di reati di vario genere, non può essere espulso.
E’ l’incredibile storia che racconta meglio di qualsiasi cosa la situazione di com’è stata gestita l’immigrazione in Italia. A renderla nota il quotidiano IlGiornale.it.
Secondo quanto riporta l’Ansa l’immigrato recidivo è un gambiano di 33 anni, irregolare sul territorio nazionale dal 2016 cioè da quando è scaduto il suo permesso di soggiorno ottenuto come richiedente asilo nel 2014.
Ha precedenti per spaccio, furto, resistenza a pubblico ufficiale, porto d’armi, ricettazione e lesioni. Nel 2015 è stato persino emesso un divieto di dimora ed è stato persino in carcere.
Il giovane arrivato in Italia con un barcone è stato fermato in un parco milanese. Dopo un processo per direttissima, all’uomo è stato imposto un nuovo divieto di dimora.
Ora l’Ufficio immigrazione della questura è al lavoro per organizzare una nuova espulsione. Ma le mille identità del 33enne rendono il processo molto difficile.