Sinistra e magistrati militanti, non ci sono margini per letture falsate: non spetta a voi decidere se un Paese è sicuro o meno
Avrebbero voluto abolire i confini dell’Italia, ma non glielo abbiamo permesso. E continueremo strenuamente a farlo. A poche ore dall’ingresso dei primi migranti nei centri italiani in territorio albanese sono arrivate puntuali, e annunciate, le decisioni dei giudici di non convalidare il trattenimento: alcuni magistrati militanti rossi hanno seguito il diktat della sinistra e rivendicavano il diritto di poter decidere se un Paese è sicuro o meno. Ma questo, come adesso conferma anche la Suprema Corte di Cassazione, spetta solo al governo. Che brutto periodo per essere gufi sinistri!
Paesi sicuri li sceglie il circuito democratico: parola della Cassazione
Chiara ed inequivocabile la sentenza della Corte di Cassazione del 19 dicembre con la quale ha confermato quello che noi da sempre sosteniamo: i magistrati non possono sostituirsi al Ministero degli esteri per valutare i Paesi sicuri.
Scrivono gli ermellini che: “Il giudice ordinario è il garante dell’effettività, nel singolo caso concreto al suo esame, dei diritti fondamentali del richiedente asilo. È riservata al circuito democratico della rappresentanza popolare la scelta politica di prevedere, in conformità della disciplina europea, un regime differenziato di esame delle domande di asilo per gli stranieri che provengono da paesi di origine designati come sicuri.
Il giudice ordinario, quindi, non può sostituirsi al Ministro degli affari esteri. Non può neppure annullare con effetti erga omnes il decreto ministeriale”.
Solo il governo stabilisce quali sono i Paesi sicuri
Grazie a questa sentenza adesso sarà finalmente chiaro a tutti che non sono i giudici a decidere a loro piacimento quali Paesi possano essere considerati giusti, ma che questo ruolo spetta, invece, al governo. La sinistra voleva provare a metterci i bastoni tra le ruote ma non è andata così. Gli è andata male, un’altra volta: è davvero un brutto periodo per i gufi sinistri.
Come abbiamo sempre detto, spostare il potere di scelta politica da organi di rappresentanza popolare ad istituzioni non elettive sarebbe una sospensione della sovranità popolare sancita inequivocabilmente dalla Costituzione.
I giudici devono assicurarsi che vengano rispettate le leggi, non occuparsi di modificarle.