Scuola, adesso servirà il consenso dei genitori per educazione sessuale

Basta ideologie sinistre e folli teorie gender imposte agli studenti nelle scuole: da oggi servirà il consenso dei genitori per partecipare alle iniziative di educazione sessuale

Troppo spesso abbiamo assistito ad eventi organizzati dalle scuole in cui gli studenti assistevano, senza il consenso dei genitori, a spiegazioni di assurde e pericolose teorie gender. Adesso, grazie ad un provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri, per poter partecipare a questi eventi gli studenti dovranno avere il consenso scritto dei genitori. In questo modo tuteleremo i giovani e garantiremo la piena libertà educativa delle famiglie.

Consenso dei genitori per studiare educazione sessuale

Grazie anche ad una proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, i genitori degli studenti dovranno fornire il consenso scritto per permettere ai propri figli di partecipare ad iniziative di educazione sessuale. Per tutti gli studenti che non parteciperanno alle attività di educazione sessuale la scuola dovrà provvedere con delle attività alternative.

Non solo. Chi insegnerà agli studenti educazione sessuale dovrà avere dei requisiti professionali. Si tratta di una norma di buonsenso che garantirà ai genitori una maggiore partecipazione nel percorso educativo dei propri figli.

Fuori le ideologie gender dalle scuole

Il nostro obiettivo, oltre a quello di rendere più partecipi i genitori, è quello di tutelare maggiormente i giovani. Troppo spesso questi ultimi vengono inseriti in programmi ed eventi organizzati dalle scuole in cui si parla di teorie ed ideologie varie senza che i genitori ne siano a conoscenza ed abbiano dato il loro consenso. Non possiamo permetterlo.

Per questo è necessario introdurre questa nuova norma che permetterà di rendere l’educazione più trasparente nel pieno rispetto delle libertà educative di tutte le famiglie.

Valditara: “Ai genitori spetta il diritto-dovere di formare i figli”

“L’articolo 30 della Costituzione stabilisce che spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli. Per l’ampliamento dell’offerta formativa sulla sessualità serve un consenso preventivo scritto dei genitori facendo sapere quale è il materiale didattico, le finalità e le modalità di svolgimento delle attività prodotte. Le scuole devono fornire una attività formativa alternativa se i genitori negano il consenso.

I soggetti erogatori devono avere requisiti di professionalità scientifica e accademica. Per le elementari i temi della sessualità sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali”, ha affermato il Ministro Valditara.