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Recovery, Meloni: “Piano a scatola chiusa, partito serio non lo vota”

Giorgia Meloni Recovery

Meloni: “Recovery documento decisivo per il futuro, Parlamento deriso per scelta politica. Democrazia non serve solo per giochi di Palazzo”

“Un partito serio non vota un piano così in assenza di risposte e non accetta il metodo di un piano chiuso per mesi nel cassetto e poi” sottoposto al voto con un “prendere o lasciare”. “Pensate che sia normale, giusto e responsabile votarlo a scatola chiusa?”. Lo ha detto Giorgia Meloni intervenendo alla Camera dei Deputati rivolgendosi al premier Draghi, in dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia sul pnrr, il piano del governo sul Recovery Plan.

L’aula ha approvato la risoluzione di maggioranza sul Recovery Plan, col parere favorevole del governo. I sì sono stati 442, i no 19, 51 gli astenuti.

Si è parlato molto del debito e dell’impatto sui nostri figli e nipoti di questa importantissima scelta. E ne ha parlato lo stesso Draghi intervenendo alla Camera. La partita delle risorse del Recovery Plan, circa 250 miliardi di euro, è “I’ultima grande occasione di dare alla nostra nazione la forza che merita”. E quei piani, comunque la si pensi, “ci vincoleranno per molti anni”, ha sottolineato Meloni.

“Perché – ha aggiunto – la democrazia parlamentare non si può invocare solo per giustificare giochi di palazzo”. Sul Recovery “il Parlamento è stato ignorato, verrebbe da dire deriso” ed è stata “una scelta politica”, ha proseguito Meloni”. La data del 30 aprile per presentarlo, infatti, “non era perentoria”, ha rilevato.

“Renzi ha mandato via Conte perché non riteneva normale che il Recovery” fosse realizzato da un gruppo di tecnici senza “il coinvolgimento del Parlamento”, ha detto Meloni. “E ora dov’è Renzi, in Arabia Saudita?“.

“Per questo – ha concluso Meloni – noi dobbiamo astenerci adesso da ogni giudizio. E quando sarà compiuto il nostro giudizio, le garantisco presidente che sarà libero e non viziato da interessi di parte”.