A Napoli la domanda di alloggio popolare alla moglie di un camorrista, in un primo momento rigettata, sarebbe stata successivamente accolta annullando il diniego. Lo ha denunciato in Consiglio comunale il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Andrea Santoro.
“Una donna ha fatto richiesta di un alloggio comunale – ha raccontato – gli uffici, fatte le dovute verifiche, hanno rigettato la domanda perché era emerso che la signora è la moglie di un pregiudicato, un camorrista affiliato ad uno dei clan più sanguinari della città”.
“Poi all’improvviso qualcosa è cambiato, nel mese di marzo, durante il passaggio di consegne tra dirigenti voluto dal sindaco De Magistris – ha aggiunto Santoro – la donna presenta istanza di riesame, motivando che ella si sarebbe nel frattempo separata dallo scomodo marito. Gli uffici comunali in autotutela decidono di annullare il diniego originario. E le assegnano l’alloggio”.
“Pretendo chiarimenti – ha dichiarato l’esponente di Fratelli d’Italia – perché occorre essere intransigenti su certi temi. Il sospetto è che la separazione della signora sia fittizia e che addirittura il suggerimento possa essere partito da qualcuno interno alla macchina comunale“.
“De Magistris – ha concluso Santoro – ha il dovere di fare piena luce su questa vicenda, non si possono assegnare alloggi comunali ai parenti dei camorristi. E’ un dato ormai acclarato che i clan della camorra abbiano insediato le proprie roccaforti nei rioni di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Napoli, spesso e volentieri buttando fuori i legittimi assegnatari“.