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L’inflazione è stabile: lo certifica l’Istat

L’Istat ha certificato che a febbraio l’inflazione è rimasta stabile a +0,8%: diminuiscono i prezzi dei beni alimentari e si attenua flessione dei prezzi sull’energia

A febbraio l’inflazione rimane stabile su base annua. Lo diche l’Istat che, ancora una volta, certifica il buon lavoro del governo Meloni. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e di 0,8% su base annua, come nel mese precedente. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +2,7% a +2,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,6%. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,0% per la componente di fondo.

Diminuiscono i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto

Il “carrello della spesa” (i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona) diminuisce da +5,1% a +3,4%. Frenano i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto: da +3,5% di gennaio a +2,8%. “La stabilizzazione del ritmo di crescita dei prezzi al consumo – dice l’Istat – si deve principalmente al venir meno delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari, non lavorati e lavorati, i cui effetti compensano l’indebolimento delle spinte deflazionistiche provenienti dal settore dei beni energetici”. Diminuiscono i prezzi degli alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,4%) e lavorati (da +4,5% a +3,4%), degli altri beni (da +1,7% a +1,2%), dei servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,7%).

Si attenua la flessione dei prezzi dell’energia

Si attenua la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,4%) e accelerano quelli dei tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,8%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni accentua la sua discesa (da -0,7% a -0,9%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,9%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni pari a +3,8 punti percentuali, dai +3,6 di gennaio. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento tendenziale di 0,8% (la stima preliminare era +0,9%), in lieve diminuzione da +0,9% di gennaio. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e un aumento su base annua di 0,7%.