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Cartelle esattoriali, il governo presenta il conto agli italiani: 1000 miliardi

Cartelle esattoriali

Dal 16 ottobre riparte l’invio delle cartelle esattoriali. Quanti soldi lo Stato chiede agli italiani: tutti i dati

Da domani, come abbiamo detto, il governo riprenderà l’invio delle cartelle esattoriali. La proroga aveva bloccato nei mesi scorsi il recupero crediti. Prima rinviando tutto al 31 maggio, poi al 31 agosto.

E ora siamo alla scadenza del 16 ottobre, data che il governo non ha voluto prorogare, cosa che noi continuiamo a chiedere con forza. Ma quanti sono i soldi che gli italiani devono allo Stato?

L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che ad aprile scorso, quando le cartelle esattoriali furono congelate, il conto sfiorava i 1000 miliardi: 954,7, per l’esattezza. Numeri forniti dallo stesso direttore Ruffini in audizione in Commissione Finanze della Camera dei Deputati.

15 milioni di cittadini e altri 3 milioni di imprese a cui verranno inviate, scadenzate e diluite, le cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali
I crediti suddivisi per ammontare, regione per regione

Ad oggi è facile immaginare che questa cifra sia persino lievitata. Praticamente lo Stato deve riscuotere più della metà del Pil annuo. Debiti per i quali scatteranno esecuzioni e pignoramenti vanno dal 2001 al 2019.

Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, ogni anno circa 5.600 enti differenti affidano mediamente 29 milioni di singoli crediti da riscuotere. E solo ricompresi in circa 16 milioni di cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e avvisi di addebito.

Dunque a ripartire, se il governo non ci ripenserà all’ultimo momento, sono accertamenti esecutivi, ingiunzioni e accertamenti esecutivi. L’Agenzia delle entrate potrà riprendere le azioni di riscossione, come pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche. Inoltre potrebbero ripartire anche le notifiche di nuove cartelle.