“Trieste è un pozzo”: l’orrore dello sfregio alla foiba di Basovizza

A poche ore dalle commemorazioni del Giorno del Ricordo l’ennesimo vile attacco alla memoria di migliaia di italiani ammazzati nelle cavità carsiche dai partigiani comunisti del macellaio Tito

Siamo alla vigilia del Giorno del Ricordo, e alla Foiba di Basovizza compare l’ennesimo insulto intollerabile alla memoria dei Martiri. Migliaia di persone assassinate brutalmente e gettate nelle cavità carsiche con l’unica colpa di essere italiani. Ed è vergognoso e inaccettabile che proprio in queste ore ci sia qualche negazionista impegnato a istigare all’odio e alla violenza attaccando la memoria di vittime innocenti del macellaio Tito.

L’abisso dell’orrore dello squadrismo rosso

Sono tre scritte ignobili. E sono apparse nella notte sull’asfalto davanti all’ingresso della Foiba di Basovizza, a Trieste. Due sono scritte in lingua croata e una in italiano: “Trst je naš” (“Trieste è nostra”), che ricorda il motto usato dai titini ottant’anni fa. E ancora, “Smrt fašizmu, sloboda narodu” (“Morte al fascismo, libertà al popolo”). E, infine, “Trieste è un pozzo”. Uno schifo intollerabile.

A pochissime ore dalle commemorazioni del Giorno del Ricordo, siamo costretti ad assistere a questi gesti criminali di qualche negazionista che infanga, ancora una volta, la memoria di migliaia di italiani ammazzati nelle cavità carsiche per mano comunista e di centinaia di migliaia costretti a lasciare le loro case e le loro terre perché non volevano vivere sotto il regime del macellaio Tito.

Atti vili non scalfiscono il nostro ricordo, ma tutti condannino

Di fronte a questi attacchi vili alla memoria dei Martiri delle Foibe deve esserci una condanna piena ed unanime, senza alcuna esitazione. Nessuno deve permettersi di strizzare l’occhio ai negazionisti. Purtroppo, negli scorsi anni, ma sistematicamente nei giorni prima delle commemorazioni, assistiamo al riduzionismo strisciante di certa sinistra istituzionale che finisce per legittimare il negazionismo e i vandalismi.

Una pagina che per anni da sinistra hanno strappato dai libri di storia, per decenni tenuta viva tra mille difficoltà e ostilità grazie alle instancabili testimonianze dei sopravvissuti alla tragedia, e ricucita grazie all’istituzione del Giorno del Ricordo in memoria dei Martiri delle Foibe. Gli attacchi vergognosi alla memoria dei Martiri di qualche negazionista non scalfiscono il nostro ricordo. Noi non scordiamo.

Meloni: “Calpestare la memoria dei Martiri delle Foibe è oltraggio alla Nazione”

“La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.