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Contributi di Lusi. Renzi e il suo staff giocano alle tre carte

Renzi e i suoi fidi finiscano il gioco delle tre carte e dicano a tutti dove sono finiti i soldi che Lusi ha dato a Bruno Cavini.
Renzi, Lotti, Agnoletti e Cavini si rimbalzano la palla come se fossero quattro sconosciuti slegati l’uno con l’altro ed estranei a Lusi e alle società a cui Lusi ha versato contributi. Non siamo tutti deficienti.

Agnoletti è il responsabile della comunicazione di Renzi ed è stato fondatore della cooperativa che fornisce servizi alla Web & Press e che ha ricevuto contributi da Lusi.

Cavini è attualmente il portavoce di Matteo Renzi ed è colui che concordava con la segretaria di Lusi i contributi. 
Luca Lotti è capo di gabinetto di Renzi, collega di ufficio di Cavini e Agnoletti.

Sui quotidiani del 5 febbraio il portavoce del Sindaco (Cavini) dichiarava che probabilmente Lusi e Renzi – non si sono nemmeno mai incontrati di persona – omettendo di raccontare che era lui stesso ad andare a trattare con Lusi per ricevere contributi. Contributi che oggi Luca Lotti, capo di gabinetto del Sindaco, ci conferma essere stati erogati non a Renzi e nemmeno al suo mandatario elettorale, ma proprio a Bruno Cavini come responsabile della ex-DC, ex PPI e ex Margherita per –fatture regolarmente pagate da Dl-La Margherita (Web & Press; Dinamiche)- che -corrispondono a iniziative politiche riscontrabili e documentabili-, omettendo di specificare che Cavini è, assieme a lui, nello staff di Renzi.


Renzi dice personalmente e tramite il responsabile comunicazione di Palazzo Vecchio, Marco Agnoletti, di non aver ricevuto contributi da Lusi. Agnoletti però omette di raccontare che la Web & Press, a cui sono state pagate fatture da Lusi, ha fornito lavoro alla cooperativa da lui fondata e ha offerto servizi a Renzi per le sue campagne elettorali.
Tutto lineare e trasparente. No? 😉

A questo punto se Renzi e la sua cerchia strettissima di collaboratori vogliono avere un minimo di credibilità, devono fare chiarezza completa su questa vicenda e non battute ad effetto.

 Per fare chiarezza ci sono due strade: o Bruno Cavini mostra a tutti i dettagli delle iniziative finanziate da Lusi tramite lui alla Margherita o Renzi si scusa e ammette che Lusi non l’ha sostenuto solo con la raccolta firme tra i parlamentari, ma anche economicamente. 
Se fosse vera questa seconda ipotesi sarebbe una strada in salita. 
Non tanto perché Renzi dovrebbe ammettere di aver mentito fino ad oggi, ma perché dovrebbe ammettere l’esistenza di una contabilità non ufficiale delle sue campagne elettorali e questo segnerebbe la sua corsa alle primarie molto più del chiacchiericcio sui rapporti tra lui e Lusi.