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EMPOLI: CALCI E PUGNI AI POLIZIOTTI, POI MUORE. FRATELLI D’ITALIA IN COMMISSARIATO: “VICINI A AGENTI”


Una delegazione di Fratelli d’Italia guidata da me e dal consigliere comunale di Empoli Andrea Poggianti, il portavoce provinciale di Empoli Federico Pavese e il portavoce provinciale di Firenze Claudio Gemelli, ha fatto visita questa mattina al commissariato di Empoli, dopo la morte avvenuta ieri di una persona durante un controllo.

Gli agenti, impegnati ogni giorno per garantire la sicurezza dei cittadini in condizioni di grossa difficoltà causata dall’insufficienza organica e di dotazioni, erano intervenuti ieri per fermare un tunisino di 32 anni in stato di alterazione che aveva dato in escandescenze in un Money Transfer nel centro cittadino di Empoli. L’uomo sarebbe entrato nel negozio tentando di cambiare una banconota, poi risultata falsa. Di fronte al rifiuto dei titolari di cambiarla li ha minacciati. Sono stati loro a chiamare il 113.
Il tunisino aveva un lungo curriculum di precedenti penali, fra i quali una serie di risse: anche una in carcere, dove ha inferto lesioni per 28 giorni a un detenuto. Poco più di un anno fa era stato arrestato per violenza e aveva al suo attivo anche una condanna per guida in stato di ebrezza. 
Abbiamo espresso la nostra vicinanza agli agenti che vivono un difficile momento, come sempre abbiamo fatto dalla parte di chi garantisce l’ordine pubblico, e ci siamo messi a disposizione a mettere in campo tutti gli strumenti istituzionali adeguati a sostenere il loro lavoro quotidiano.


L’uomo sarebbe prima scappato in strada, poi i poliziotti sarebbero riusciti a bloccarlo, ammanettandolo, ma l’uomo continuava a dimenarsi scalciando e inferendo morsi e ferite ai due agenti. A quel punto, per evitare i calci gli hanno legato anche i piedi. 
Sono stati gli agenti, non riuscendo a calmarlo, a chiedere l’intervento del 118 perché si valutasse la possibilità di sedarlo. Quando il tunisino è stato colto da malore la dottoressa del 118 era già sul posto. Sarebbero stati gli stessi quattro agenti che lo contenevano ad avvisarla che qualcosa non andava, facendola avvicinare.
Da quanto si è appreso i testimoni e la dottoressa intervenuta hanno confermato la versione dei fatti.