Sprechi, inefficienze, ombre. Il governo si affida ancora ad Arcuri su questioni delicatissime come l’Ilva: perché?
Il fallimento di Domenico Arcuri nella gestione dell’emergenza coronavirus è sotto gli occhi di tutti. Sprechi, inefficienze e ombre sulle quali sarà la Magistratura a stabilire se ci siano stati illeciti.
Politicamente però non capiamo le ragioni per le quali il governo continui ad affidarsi ad un signore che ha mostrato rapporti opachi e che ha buttato soldi pubblici.
Dai banchi a rotelle (QUI L’ARTICOLO), passando per le siringhe sbagliate (QUI L’ARTICOLO) e le mascherine cinesi. Fino alle primule e al vaccino italiano (QUI L’ARTICOLO), sparito nel nulla. E chi più ne ha più ne metta. I disastri di Arcuri non si contano.
Arcuri ancora oggi è chiamato a responsabilità delicatissime come quelle sulle acciaierie, e l’Ilva di Taranto, nel ruolo che ricopre ancora oggi di Amministratore delegato di Invitalia.
Per questo ho presentato un’interrogazione al governo per conoscere tutti gli incarichi che ancora Arcuri ricopre e le ragioni per le quali non venga rimosso.
A noi di Fratelli d’Italia piacerebbe anche che si facesse una volta per tutte chiarezza sui compensi che ha percepito in questi anni. Una questione sulla quale Palazzo Chigi è stato davvero poco trasparente.