Sanità, no all’Oms: sulla salute deciderà l’Italia

Se ad opporsi sono gli stessi che hanno imposto restrizioni, obblighi e green pass, vuol dire che siamo dalla parte giusta. Gli elettori li hanno già giudicati, e avevano ragione

Sulla sanità il governo difende la sovranità dell’Italia. Nessun via libera all’Oms per decidere al posto nostro in caso di pandemia. Stop a vincoli imposti dall’alto, fuori dal controllo democratico. Mentre la sinistra si inchina ai dogmi globalisti, noi scegliamo la libertà di scelta e la tutela dell’interesse nazionale. Sulla salute dei cittadini italiani si deciderà a Roma, non a Ginevra.

No ai pieni poteri dell’Oms

“Ai sensi dell’articolo 61 del Regolamento sanitario internazionale (2005), per mezzo di questa lettera Le notifico il rifiuto da parte italiana di tutti gli emendamenti adottati dalla 77ª Assemblea mondiale della sanità con la Risoluzione WHA77.17 (2024)”, così il governo Meloni ha detto no ai pieni poteri dell’Oms.

Bene hanno fatto il ministro Schillaci e il governo Meloni a respingere gli emendamenti adottati dalla 77esima Assemblea Mondiale della Sanità. Da tempo avevamo sollevato perplessità e preoccupazioni in merito a queste modifiche volte a cambiare il regolamento sanitario del 2005. Modifiche che avrebbero comportato una riduzione della sovranità nazionale in tema di politiche sanitarie, tra le quali la possibilità dell’Oms di esercitare un controllo sull’informazione in ambito sanitario.

Se chi si oppone è chi ha imposto restrizioni allora siamo dalla parte giusta

Non lasceremo le scelte sulla salute degli italiani in mano alle burocrazie sovranazionali. Questo vuol dire difendere la sovranità e tutelare veramente i cittadini. Non lasceremo che siano altri a decidere. D’altronde, se ad opporsi sono gli stessi che hanno imposto restrizioni, obblighi e green pass, vuol dire che siamo dalla parte giusta. Gli elettori li hanno già giudicati, e avevano ragione.