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Renzi e “Se scopro chi mi ha pagato la campagna elettorale….”

Il cassiere e il rottamatore -aggiornamenti-

Riassunto delle puntate precedenti:

2005-2009: Matteo Renzi, Presidente della Provincia, investe molto nella comunicazione. Tra le iniziative più costose spunta il Genio Fiorentino. Ciclo di iniziative utile a Renzi per acquisire consenso e gratitudine nei mass media, spendendo soldi pubblici. In questa e altre occasioni utilizza i servizi di Web & Press (sede in via Kassel) e Tabloid (sede in Via Kassel).

2009: Matteo Renzi si candida alle primarie per Sindaco nel PD. Primarie durissime, combattute a colpi di regolamento e di polemiche interne al centrosinistra. Ha dalla sua la simpatia della stampa anche grazie agli investimenti precedenti. Non esente da polemiche e critiche anche un quotidiano elettorale edito dal comitato elettorale di Matteo Renzi e distribuito gratuitamente in città.

“Prima Firenze” questo il titolo del quotidiano che apre un acceso dibattito sia per i costi che, secondo gli avversari interni, per la violazione del regolamento del PD per le primarie.
Direttore del giornale è Francesca Padula collaboratrice di Tabloid. Moltissimi dei “volontari” che scrivono gli articoli su Prima Firenze, sono anche collaboratori di Tabloid.

Matteo Renzi, conosciamo la storia, vince le primarie e diventa Sindaco.
I fondatori di Tabloid entrano tutti nei vertici della comunicazione di Palazzo Vecchio. Tra questi anche Marco Agnoletti come portavoce e Giovanni Carta che nella campagna per le primarie aveva fatto da portavoce all’avversario Pistelli. Anche Francesca Padula entra nella comunicazione di Piazza Signoria.

Immediatamente, vista la gradiosità di risorse impiegate nella campagna elettorale, presento un’interrogazione in cui chiedo chi sono stati i suoi finanziatori. Sceglie di non rispondere e mi comunica che depositerà in Segreteria generale le spese sostenute.

Dal 2009 a oggi più volte alla domanda di comunicare chi sono i suoi finanziatori si è rifiutato di rispondere.

2 febbario 2012 Scoppiato il caso LUSI, scopro che l’ex tesoriere della Margherita è tra i sostenitori delle inziative di Renzi e quindi chiedo pubblicamente al rottamatore se Lusi  ha mai finanziato iniziative politiche di Renzi.

La domanda rimbalza, tramite Giovanni Galli, anche in Comune. Renzi non risponde personalmente, ma tramite il portavoce Marco Agnoletti, assicurando che Lusi non ha finanziato mai iniziative politiche di Renzi.

Oggi su Libero pubblicano, in un articolo di Bechis, fatture pagate da Lusi a Web & Press: la società che edita il quotidiano che è stato diretto proprio da Marco Agnoletti e su cui scrivopno i giornalisti della Tabloid.

La reazione di Renzi e alcune considerazioni

Renzi reagisce querelando Libero, ma senza dire chi sono i finanziatori.
Questo il mio comunicato stampa:

CASO LUSI: Donzelli (PDL) “Manca solo che Renzi dica- se scopro chi ha pagato la mia campagna elettorale…-“
Matteo Renzi smetta di dire bugie, affronti a viso aperto la città e risponda alla domanda che gli faccio dal giorno dopo la sua elezione: Chi sono i finanziatori?
La sua reazione all’articolo di Bechis su Libero di oggi in cui si citano fatture circostanziate pagate da Lusi a fornitori abituali di Renzi è così assente di risposte concrete, evasiva nei contenuti e stizzita negli atteggiamenti che ricorda quella di altri politici che dopo vicende similari, per esempio sull’acquisto della casa, si sono
dimessi. Renzi a breve forse ci dirà -se scopro chi ha pagato la mia campagna elettorale, mi arrabbio-Minacciare querele, insultare, scomodare il mutuo per la casa e insistere a chiedere di abolire il finanziamento pubblico dei partiti senza dire chi sono i propri finanziatori privati rafforza dubbi e insinuazioni.
Un Sindaco che mente sulla gestione economica delle proprie campagne elettorali perde di credibilità in tutta la sua attività amministrativa e politica. Questo fuggire di Renzi dalla trasparenza danneggia la città e lo sviluppo trasparente che meriterebbe.