Ramy, audio inediti provano che soccorsi furono chiamati immediatamente

Nel giro di pochi giorni l’ennesima smentita degli odiatori seriali sinistri che infangarono i Carabinieri

Nel giro di pochi giorni una smentita dietro l’altra per gli odiatori seriali che non hanno atteso un secondo per attaccare e gettare fango sui Carabinieri. Hanno sproloquiato per mesi da sinistra, utilizzando parole irripetibili e accusando gli agenti delle Forze dell’Ordine intervenuti nel caso Ramy di condotte gravissime. Ma prima arriva la perizia della Procura che attesa come l’inseguimento dei Carabinieri fu corretto e adesso degli audio inediti che certificano come la chiamata dei soccorsi fu immediata.

I Carabinieri operarono correttamente

Mesi e mesi di attacchi indiscriminati alle Forze dell’Ordine. E nel giro di pochi giorni sono arrivate due smentite sul caso Ramy. Prima la consulenza cinematica disposta dalla procura di Milano, la quale ha attestato che l’inseguimento operato dai Carabinieri fu corretto. Poi gli audio inediti delle conversazioni dei carabinieri presenti sul luogo dell’incidente che Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento condotto da Paolo Del Debbio, ha pubblicato in esclusiva.

“Chiamate un’automedica, un’ambulanza dai”. E ancora: “Senti manda un’ambulanza”. Dalla centrale rispondono dopo solo un minuto e undici secondi dal tragico incidente e solo 41 secondi dalla prima richiesta di soccorso dagli agenti sul posto.

Smentiti gli odiatori sinistri: ora chiedano scusa

Per la sinistra pochi minuti dopo la notizia della morte di Ramy c’era già un unico colpevole: i Carabinieri. Che, secondo i loro deliri, avrebbero agito per “razzismo”. Ma, in realtà, stavano solo facendo il loro lavoro. Hanno inseguito chi non si è fermato al posto di blocco.

Con gli esiti della perizia disposta dalla magistratura viene confermato che Ramy Elgaml perse la vita a causa della spericolata manovra del compagno di fuga e con gli audio inediti che i soccorsi furono chiamati immediatamente, senza perdere nemmeno un secondo. Adesso aspettiamo le scuse da tutti coloro che da sinistra hanno ingiustamente accusato le Forze dell’Ordine.